Insulti social alla Polizia locale di Treviso, i risarcimenti per il ritiro delle querele vanno in beneficenza. Gallo: “Da fatti negativi nascono azioni positive”

Attenzione ad insultare nei social la Polizia locale di Treviso. Si rischia una querela per diffamazione a mezzo stampa, che in un caso è stata ritirata dal comando di via Castello d’Amore a fronte di una transazione risarcitoria, trasformatasi, però, in una buona azione, poiché la somma pagata dai querelati (5 mila euro) è stata impiegata per la riqualificazione della stanza di terapia occupazionale dell’istituto “La Nostra Famiglia” di Treviso, su decisione del comandante Andrea Gallo e di tutti gli agenti. Ma dietro l’angolo c’è un’altra transazione in vista tra l’avvocatura del Comune e il legale di un trevigiano, denunciato qualche mese fa dalla Polizia locale per avere affermato, in un post di Facebook, che i vigili urbani sono “ladri”.

I “leoni da tastiera”, quindi, sono avvertiti: chi offende pesantemente nei social la figura e l’operato degli agenti municipali non la passa liscia. “L’episodio riferito al risarcimento di 5 mila euro, che abbiamo voluto devolvere alla Nostra Famiglia, risale al 2017, periodo in cui io non ero ancora in servizio a Treviso”, racconta il comandante Gallo, “Era accaduto che, nella pagina Facebook di un organo di informazione trevigiano, era apparsa una foto che mostrava un’auto di servizio dei vigili urbani in sosta su uno stallo giallo, riservato ai disabili. Sotto quella pubblicazione è iniziata una sequela di ingiurie pesantissime contro la Polizia locale. Ma si trattava di una fake news, una notizia destituita di ogni fondamento, il comando lo ha potuto dimostrare. Quello nella foto era uno stallo riservato, ma non ai disabili. Foto diffusa apposta da qualcuno. Sono state individuate, tramite i profili social, oltre una dozzina di persone, querelate per diffamazione a mezzo stampa”.

Una denuncia che gli avvocati dei “leoni da tastiera”, come li ha definiti in un suo commento anche il sindaco Mario Conte, hanno chiesto di “cancellare” con una remissione da parte del corpo dei Vigili urbani a fronte di una transazione di carattere pecuniario. “Quasi tutti, una decina, hanno preferito risarcire il comando, mentre un paio di loro ha deciso di andare avanti in giudizio”, prosegue Andrea Gallo, “Insieme con i miei agenti abbiamo subito pensato di devolvere questa somma a favore della Nostra Famiglia di Treviso. Poi è arrivato l’anno del Covid-19 e tutto è rimasto bloccato, finché finalmente la scorsa settimana abbiamo potuto inaugurare insieme con il sindaco Conte, i ragazzi, le loro famiglie e gli operatori socio-sanitari dell’istituto la stanza di terapia occupazionale. Quindi si può dire che da un fatto negativo ne sia scaturito uno positivo”.

Lo spazio riqualificato con i 5 mila euro del risarcimento è adibito a centro di riabilitazione delle persone con disabilità in età evolutiva. Qui i bambini e i ragazzi seguiti da “La Nostra Famiglia” imparano ad essere autonomi in tutti gli ambiti della vita quotidiana. “Le querele presentate finora sono un modo per avvisare le persone che i siti internet e social vengono monitorati dalla Polizia locale”, continua il comandante Gallo, “Abbiamo un altro paio di casi di denunce per diffamazione a mezzo stampa in corso, sempre per gli insulti che ci sono stati rivolti nei social network. Tutti i soldi dei risarcimenti andranno sempre da noi devoluti in beneficenza, per dare un aiuto a servizi sociali di vario tipo o ai cittadini trevigiani che sono in difficoltà. C’è solo l’imbarazzo della scelta”.

Una delle due querele presentate è scaturita dai commenti offensivi rilasciati da un uomo sotto un post riguardante l’acquisto, da parte del Comune di Treviso, delle termocamere ad infrarossi, sorta di binocoli che gli agenti possono utilizzare per individuare, anche al buio, i malviventi che agiscono di notte. “Abbiamo adottato questi dispositivi per la lotta ai furti”, dice ancora Gallo, “Quando la notizia è stata pubblicata in Facebook, una persona in particolare ha commentato che i veri ladri sono i Vigili urbani di Treviso, che rubano dalle tasche dei cittadini con le multe. Il commento è stato da noi immediatamente fotografato, anche se l’autore lo ha rimosso nel giro di pochi minuti. Lo abbiamo querelato per diffamazione. L’avvocato di questa persona si è già fatto vivo con l’avvocato del Comune per proporre una transazione e remissione di querela a fronte di un risarcimento. Questo per ricordare che se ci sono rilievi nei confronti ai Vigili urbani, è meglio venirne a discuterne in persona qui in comando. Le offese nei social sono l’ultimo mezzo a cui ricorrere”.

(Foto: Comune di Treviso).
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