“Controllate gli impianti di aerazione delle Rsa”, l’appello di un ex paramedico, padre di un operatore sanitario

Un appello, ma anche un segnale di preoccupazione, è stato lanciato da un ex paramedico in pensione del territorio, genitore di un lavoratore in una struttura geriatrica della provincia di Treviso “dove ci sono stati dei decessi”. L’uomo ha chiesto se siano stati controllati gli impianti di aerazione dove si trovano persone affette da Covid-19.

“Io non sono solo preoccupato per mio figlio – sostiene l’ex paramedico – ma per tutti quelli che respirano un’aria potenzialmente infetta da un reparto all’altro. Ho tentato di chiedere all’Inail e ho tentato con i Carabinieri. Il mio scopo è solo escludere che, attraverso l’impianto centralizzato dell’aria, nei locali di assistenza non ci sia il pericolo di ricircolo dell’aria contaminata da Coronavirus. Basta che un tecnico competente attesti che questo pericolo non ci sia”.

Un quesito che, come dice l’uomo, era già stato posto all’Inail e ai Carabinieri, senza però ottenere un riscontro per sedare le proprie preoccupazioni.

Ci sono impianti che riciclano fino al 70 percento dell’aria esausta – prosegue – nei locali della degenza, che viene aspirata per rifare il circolo. I filtri sono provvisti di sistemi di abbattimento per virus e batteri?“.

Ora come ora non resta che attendere un eventuale riscontro a questo appello da parte di un tecnico o da parte di chi abbia le competenze adatte per tranquillizzare questo padre trevigiano.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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