L’onorevole Baratto: “Dalle imprese dati allarmanti, fermare subito l’emorragia”. Presentata la moratoria sui fallimenti

I questi giorni, le associazioni di categoria stanno denunciando a più riprese una situazione allarmante che ha spinto a chiedere di investire più risorse dei 50 miliardi che sarebbero stati messi sul piatto dal Governo, impegnato in queste ore nella complicatissima partita europea per sbloccare nuove risorse.

Intanto, lo spettro di una crisi di liquidità sta diventando sempre più concreto per molte imprese.

“Molte imprese bloccano i pagamenti e li rimandano a data da destinarsi – spiega l’onorevole di Forza Italia Raffaele Baratto – i fornitori si ritrovano a dover fare altrettanto e così via per tutta la filiera produttiva. Una scelta per molti obbligata ma che ha effetti nefasti sul ciclo economico.”

“Stiamo ricevendo decine di segnalazioni ogni giorno – continua Baratto – Molte imprese, non abituate ad avere grosse scorte di liquidità, stanno esaurendo quella disponibile e a breve si ritroveranno nell’impossibilità di onorare i propri impegni, esposte al rischio default. Le risorse messe in campo, oltre alle misure adottate dal Governo, sono un tampone che è riuscito finora a rallentare l’emorragia ma occorre governare questa crisi senza eguali e dare le rassicurazioni che servono al sistema produttivo. Dobbiamo dire a chiare lettere che nessuno fallirà a causa del Coronavirus”.

Ecco quindi arrivare la proposta dell’onorevole Raffaele Baratto, messa nero su bianco in un emendamento di prossima presentazione alla Camera dei Deputati, dove a breve inizierà la discussione sui provvedimenti del Governo per l’emergenza Covid-19.

“Un emendamento per congelare le azioni di recupero per i crediti sorti dal 31 gennaio in poi – conclude Baratto – ed evitare che chi ha accumulato debiti nel corso di questi mesi si veda recapitare un’istanza di fallimento. Una misura concreta posta a salvaguardia dell’intero sistema. Non si tratta di cancellare nessun debito ma di congelarne l’azionabilità fino alla fine dell’anno, così da dare modo alle imprese in difficoltà di riprendersi.”