La danza come passione e missione: Wendy, dalla Marca ai palcoscenici del mondo

Wendy Rudaj sul palco

Il mondo dello spettacolo, dell’arte e soprattutto della danza in Italia sono sempre in continuo fermento, e sono numerosi i talenti emergenti.

La nostra regione è stata il nido di molti artisti di fama internazionale, e ha formato diversi ballerini che ora danzano sotto i riflettori di teatri in tutto il mondo.

Una delle ballerine emergenti nella scena italiana è proprio una giovanissima ragazza nata qui, tra le nostre colline: la ventiduenne Wendy Rudaj, ballerina professionista che sta conseguendo la laurea magistrale in danza classica all’Accademia Nazionale di Danza.

La scorsa estate, Wendy ha avuto l’onore di interpretare il ruolo di protagonista nella prima italiana del balletto internazionale “Yondering”, un grande traguardo nella carriera della giovanissima, che l’ha incoronata prima protagonista italiana di questo balletto.

Per questo Qdpnews.it ha avuto il piacere di intervistarla: per scoprire di più sul suo percorso e il suo legame con il nostro territorio e perché, come afferma lei, “il mondo della danza in Italia è poco conosciuto, e per questo diffondere informazioni su di esso vuol dire educare, informare e progredire”.

Per ricostruire la sua storia, siamo partiti dalle sue radici, da dove tutto è partito. “Ho sempre vissuto con la mia famiglia a San Vendemiano. Il mio percorso nella danza è iniziato quasi per caso quando avevo 7 anni, quando i miei genitori, dopo aver provato a farmi piacere il nuoto – con scarsi risultati – mi iscrissero a danza. Ho iniziato a studiare fuori casa all’età di 13 anni, dopo un paio di anni in cui avevo preso lezioni private. Purtroppo, mi dovetti però fin da subito trasferire in città più grandi, perché lì la realtà della danza era più conosciuta rispetto al mio paese di origine”.

Trasferirsi già da così giovane, ancora quasi bambina, Wendy ha sempre saputo che sarebbe stata una sfida: “Vivere l’adolescenza lontano dai genitori, senza la loro presenza quotidiana durante gli anni cruciali della mia crescita, è stata un’esperienza estremamente difficile. Oggi posso dire che dovermi allontanare dal mio nido e dai miei affetti familiari non è stato affatto semplice ma, come ogni esperienza, anche questa ha avuto i suoi aspetti positivi: mi ha insegnato a riconoscere i veri valori della vita”.

Infatti la giovane, prima di trasferirsi definitivamente a Roma nel 2021, ha frequentato numerose scuole, città e compagnie diverse, nutrendo però sempre il desiderio di un ritorno nella sua terra natìa “per portare anche in Veneto una realtà grande come quelle che ho frequentato in giro per l’Italia!”.

Durante il triennio frequentato dall’Accademia nazionale di Danza nella Capitale, ha avuto l’opportunità di ampliare il suo repertorio artistico anche grazie al ruolo solistico ottenuto nel balletto “Yondering” di John Neumeier, coreografo dell’Hamburg Ballet. Lo spettacolo è stato messo in scena nei palchi di tutto il mondo come l’Opéra di Parigi, la Royal Ballet School di Londra, la National Ballet School del Canada e la scuola del San Francisco Ballet.

Di questo ruolo ci parla con voce colma di emozione, come se fosse di fronte ancora alla platea che applaude: “Interpretare il ruolo di “Molly” è stata un’esperienza unica e significativa. Le prove sono state le più belle della mia vita! Il fulcro del balletto era il legame psicologico tra Molly e il suo corteggiatore. Quando sentii la storia, ero sia entusiasta che preoccupata. Ma compresi che l’essenziale era concentrarmi sull’aspetto psicologico ed espressivo, e il maestro notò tutto il mio impegno dicendomi che esattamente quello che stava cercando lo aveva trovato in me. In futuro, sarei veramente entusiasta di poter rientrare nei panni di “Molly” nuovamente, nei panni di quella giovane, dolce e innocente ragazza”.

Il desiderio di Wendy, oltre a quello di ottenere ancora ruoli così prestigiosi, è quello di poter “portare innovazione grazie alle conoscenze che ho acquisito in questi anni, continuando la mia carriera da ballerina e magari diventando insegnante”.

Lei però è ben consapevole delle difficoltà che potrà incontrare nel suo percorso futuro, sa che sarà necessario un impegno costante proprio perché “il ballerino italiano, generalmente, purtroppo è costretto a emigrare all’estero per il semplice fatto che lì ci sono più opportunità di lavoro”.

Questa consapevolezza non l’ha mai arrestata, venendo sempre guidata dell’amore che prova in ciò. Per questo desidera lasciare un suggerimento a tutte quelle bambine e ragazze che sognano di danzare, un giorno, nei grandi palchi mondiali: “Il mio consiglio per chi decide di intraprendere questo percorso, ma anche per i genitori, è di riflettere attentamente sull’importanza che si intende dare alla passione. Non è detto che, con il tempo, questa passione non possa trasformarsi in un vero e proprio lavoro, ci vuole grande determinazione e impegno, ed è necessario che essi siano costanti. Per questo bisogna imparare a distinguere le passioni dagli hobbies. Impariamo a dare un senso alle nostre azioni, impariamo a coltivare ciò che amiamo e, soprattutto, impariamo a dare lo spazio e l’importanza che meritano anche a mondi come quello balletto, dell’arte e della cultura”.

(Autrice: Caterina Mossenta)
(Foto: per gentile concessione di Wendy Rudaj)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Total
0
Shares
Related Posts