La Flai Cgil replica alla Coldiretti sullo sfruttamento in agricoltura: “Denunciamo ma uniamo le forze”

“La Cgil trevigiana non cerca certo visibilità. – dichiara Sara Pasqualin –  L’intento del sindacato è proprio quello di far emergere questi fenomeni, di farli rientrare nel dibattito pubblico perché, come hanno evidenziato ieri i partecipanti al convegno, la politica dia maggiori strumenti di controllo e le forze che hanno il compito di vigilare creino sinergie tra loro. Noi, la Cgil, non abbiamo timore di denunciare alle autorità preposte. Quando entriamo a conoscenza di fatti illeciti siamo i primi a intervenire”.

Sara Pasqualin rimanda al mittente anche l’accusa di insultare il territorio: “Toni populisti che proprio al nostro territorio fanno male. Uno dei temi che la Cgil sta portando avanti e proprio quello della qualifica Unesco alle colline del Prosecco. Un’occasione questa – sottolinea Pasqualin – per migliorare, per tutelare non solo l’ambiente ma anche la qualità del lavoro di chi in quei posti opera, imprenditori e lavoratori. Su questa partita dobbiamo ritrovarci tutti”.

Pasqualin conclude rivolgendosi al direttore di Coldiretti Treviso Antonio Maria Ciri: “Comportiamoci da persone serie e responabili e, invece di nascondersi dietro un dito, mettiamo insieme le forze e lavoriamo per il bene della Marca perché non si manfestino casi di caporalato o di sfruttamento di manodopera”.

(Fonte: Flai Cgil Treviso).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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