La lunga marcia “1921-2021”: il raduno dedicato alla Protezione civile e il concerto dei sette cori alpini per il centenario della sezione Ana di Treviso

Oderzo, Montebelluna, Castelfranco Veneto, Treviso e i luoghi della memoria che hanno un grande valenza nella storia del corpo degli Alpini, come i sacrari di guerra Cima Grappa, Nervesa della Battaglia, Fagarè della Battaglia, il memoriale delle Bosco delle Penne Mozze di Cison di Valmarino e l’ossario di Biadene, il più piccolo d’Italia.

Sono queste le località che saranno toccate dalle celebrazioni del centenario di fondazione della sezione di Treviso dell’Associazione Nazionale Alpini.

Era il 6 ottobre 1921, quando nell’albergo Stella d’Oro di Treviso si riunirono sette reduci della Grande Guerra per costituire la nuova sezione, in rappresentanza di una quarantina di alpini.

A Milano, nel 1920, era nata l’associazione nazionale ed anche la Marca volle dare la propria adesione, per onorare la memoria delle tante penne nere cadute nel primo conflitto mondiale.

In cento anni di storia ci sono stati molti momenti di rinascita in cui la volontà di ripresa degli alpini ha sempre preso il sopravvento: è stato sottolineato nella presentazione di sabato 26 giugno del calendario del centenario, svoltasi nel salone del Palazzo dei Trecento, alla presenza del “padrone di casa”, il sindaco di Treviso, Mario Conte, e del sindaco di Crocetta del Montello, Marinella Tormena, in rappresentanza del presidente della Provincia, Stefano Marcon. Assente il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, impegnato in una cerimonia commemorativa sulla Marmolada, ma rappresentato dal consigliere nazionale Daniele Bassetto.

Marco Piovesan, il presidente sezionale appena rieletto, e il vice presidente vicario Franco Giacomin hanno riassunto i momenti salienti del centesimo compleanno, che coinvolgeranno circa 11 mila iscritti sparsi in oltre ottanta gruppi in un territorio molto vasto, tra Grappa, Piave e Montello.

Le celebrazioni sono state già aperte, il 12 giugno ad Arcade, dalla premiazione del XXVI concorso letterario “Parole attorno al fuoco”. Quindi si salta a domenica 12 settembre, quando nel Duomo di Oderzo si esibiranno i sette cori della sezione Ana: il Coro di Oderzo, quello di Preganziol, il Cime d’Auta di Roncade, i Gravaioli di Maserada, il coro Montello di Biadene, l’Ottetto Treviso e il Fameja Alpina di Breda di Piave.

Sabato 2 ottobre al Teatro Binotto e al Meve di Montebelluna (altro luogo legato alla memoria della Grande Guerra) si terrà la presentazione del libro sulla storia della sezione Ana di Treviso, ripercorsa nei fatti più salienti, e delle sue cinque medaglie d’oro. Un’occasione in cui verranno anche ricordati i due montebellunesi  presenti tra i sette padri fondatori: Augusto Serena e Guido Bergamo.

Uno dei momenti più significativi sarà il raduno sezionale 2021, organizzato per il 16 e 17 ottobre a Castelfranco Veneto, con la collaborazione dei gruppi di Resana e Riese Pio X. In questa occasione,. ha detto il presidente Marco Piovesan, sarà dato particolare valore alle azioni di soccorso e volontariato portate avanti dagli alpini.

A Castelfranco sarà aperta, nella due giorni del raduno, la cittadella della Protezione Civile, mentre la domenica mattina le penne nere dei vari gruppi sezionali sfileranno nelle vie della cittadina. Il clou del secolo di fondazione si terrà il 29-20-31 ottobre ed avrà come epicentro delle manifestazioni la città di Treviso.

È qui che confluiranno le cinque staffette di alpini (tutti gli iscritti alla sezione Ana vi possono aderire), che daranno vita alla lunga marcia del centenario 1921-2021, come l’ha definita Marco Piovesan.

Le staffette prenderanno il via dai sacrari: quelle che hanno il tragitto più lungo, da Cima Grappa e dal Bosco delle Penne Mozze, partiranno venerdì mattina, poi il sabato i podisti-penne nere si muoveranno da Nervesa, Fagarè, Cison di Valmarino e Biadene per raggiungere Treviso. La staffetta da Cima Grappa farà tappa a Montebelluna, mentre quella del Memoriale delle Penne Mozze farà tappa ad Ormelle; sabato, come da programma, ci sarà il ricongiungimento.

Ogni gruppo di marciatori recherà un pezzo del logo del centenario (ideato dal creativo Davide Soligo, con i simboli del tricolore e del cappello), che sarà ricomposto nella sua interezza quando le cinque staffette finali si ricongiugeranno a Porta San Tommaso, per confluire in un grande corteo che sfilerà nella strade del centro cittadino, accompagnato dalla fanfara congedati della Brigata Julia. Meta della sfilata sarà il monumento ai Caduti di Piazza della Vittoria.

L’apice dei festeggiamenti, la sera di sabato 30 ottobre, prevede un concerto della fanfara Julia in Piazza dei Signori e l’esibizione dei sette cori dell’Ana Treviso nelle strade e nelle piazze del centro storico.

Domenica 31 ottobre, per sigillare l’anno del centenario, si terranno la messa nel Duomo trevigiano, presieduta dal vescovo Michele Tomasi,  e la posa di una targa commemorativa sul palazzo all’angolo di Corso del Popolo e via Toniolo, in Piazza della Borsa, sorto sulle macerie dell’Albergo Stella d’Oro, prima sede della sezione Alpini di Treviso distrutta dalle bombe alleate il 7 aprile 1944.

“Siamo fiduciosi che questo sarà l’anno del rilancio e del ritorno alla normalità, dopo l’emergenza della pandemia” ha sottolineato il presidente Marco Piovesan, che per giovedì 1 luglio ha convocato il consiglio direttivo, eletto dall’assemblea di fine maggio, per l’assegnazione delle nuove cariche sezionali.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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