La Marca Trevigiana si mobilita per l’abito da sposa smarrito in lavanderia. La proprietaria: “Aiutatemi, non riesco a guardare le foto senza piangere”

È stato condiviso anche in alcuni gruppi Facebook trevigiani il messaggio di Vanessa Bertolo, un’impiegata della Provincia di Pordenone alla quale hanno perso l’abito da sposa.

La donna ha pubblicato un vero e proprio appello social, con la speranza che qualcuno la possa aiutare a ritrovare il suo abito nuziale smarrito da una lavanderia.

“La lavanderia a cui ho affidato il lavaggio dell’abito dei miei sogni l’ha smarrito e, a distanza di sei mesi, non ha ancora saputo ritrovarlo e io sto male – scrive Vanessa – Ho portato pazienza come mi è stato chiesto perché dovevano fare gli opportuni controlli, ma ad oggi ho ancora solo ipotesi, ma non il mio meraviglioso abito”. 

Per questo ha deciso di lanciare un appello per provare a riportare a casa il suo abito perché, come si legge nel messaggio, “è a casa con me il suo posto”. 

“Chiedo a tutte le spose che hanno ritirato o che ritireranno il loro abito in lavanderia dopo il 12 giugno 2021 di controllare i loro abiti nell’armadio – continua – o al momento del ritiro perché l’ipotesi è che il mio, erroneamente, sia stato confezionato con il vostro prima di essere riconsegnato. Vi prego aiutatemi, perché io non riesco a guardare le foto o il video del mio matrimonio senza piangere e senza provare la sensazione di mancanza perché quello è l’abito che ho sognato fin da bambina”. 

“Per chi conosce una sposa che ha ritirato il suo abito dopo il 12 giugno 2021 in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Lombardia ed Emilia-Romagna – aggiunge – (il raggio di ricerca è così ampio perché la seconda lavanderia che si sarebbe dovuta occupare del lavaggio non mi ha potuto dire per questioni di privacy i nominativi delle lavanderie che le hanno confluito abiti da sposa), le chieda la gentilezza di perdere un attimo del suo tempo a controllare”.

“Per lei potrebbe essere una seccatura – conclude -, ma se così facendo dovesse essere ritrovato il mio abito, per me sarebbe una gioia immensa e la fine di un brutto sogno. Grazie di cuore a chiunque vorrà aiutarmi”.

I messaggi di solidarietà e i consigli, anche su possibili richieste di risarcimento, non sono mancati ma questo sembra non essere il problema della donna.

Dalle sue parole, infatti, emerge con chiarezza che non è l’aspetto economico ad interessarla, quanto piuttosto il valore affettivo legato ad un simbolo che le ricorderà per sempre il giorno più bello della vita di una donna che, in questo caso, è stato “rovinato” all’interno di una lavanderia.

(Foto: Facebook).
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