La morte di Samira riaccende i riflettori sulla sicurezza in Pontebbana. Della Pietra: “Ho pianto molti morti, serve l’autovelox. E riflettiamo sui platani”

Il tragico schianto avvenuto nella mattinata di ieri, lunedì 25 aprile, in cui ha perso la vita la 23enne di Mareno di Piave Samira Fakihi ha riacceso i riflettori sulla pericolosità del tratto di strada statale Pontebbana tra i territori comunali di Nervesa della Battaglia e Spresiano.

Si tratta di una delle direttrici principali della Marca trevigiana, che in quel tratto è un rettilineo lungo qualche chilometro senza intersezioni, semafori o rotonde, molto spesso percorso dagli automobilisti a folli velocità.

“Nel 2016 ebbi un incontro in Prefettura per chiedere l’installazione di un Autovelox – spiega il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra – ma mi risposero che c’erano troppi pochi morti per procedere. Alla luce della tragedia avvenuta ieri mattina chiederò un nuovo incontro, perché bisogna fare tutto il possibile per evitare queste tragedie. Questa vicenda lascia l’amaro in bocca perché è morta una ragazza giovanissima. Negli anni ho pianto molti morti in incidenti avvenuti nel mio Comune“.

Più di tre morti, nel 2016, non bastarono per l’installazione dell’autovelox ma l’intenzione, dopo l’incidente di ieri, è quello di ritornare in Prefettura per richiederne nuovamente l’installazione. “A breve faremo un incontro anche con il gestore Anas – continua il primo cittadino – in quanto abbiamo in cantiere un paio di progetti che nel frattempo potrebbero incentivare la diminuzione della velocità”.

La scelta dell’installazione di questi strumenti non spetta al Comune, in quanto la zona in questione è in una strada extraurbana e fuori dal centro abitato: “L’unica cosa che possiamo fare noi – continua il sindaco – è installarli all’interno del centro abitato, dove però non si verificano spesso situazioni di auto che percorrano la strada ad alta velocità“.

In quel tratto di strada anche la presenza dei platani ha causato negli ultimi anni diversi incidenti mortali o gravi: “Capisco l’ossigeno e l’importanza degli alberi – continua Della Pietra – ma il taglio dei platani lungo la strada, soprattutto quella in questione, avrebbe risparmiato qualche vita umana”.

Secondo i dati della Provincia degli scorsi anni erano più di 30 le vetture al giorno che entravano nel centro abitato di Spresiano a velocità superiori ai 130 chilometri all’ora. “Poi si è sempre criticati quando vengono installati autovelox o T-Red – precisa il primo cittadino – e alcuni cittadini dicono che vogliamo fare cassa, ma per questo ci sarebbero tantissimi altri modi. Basta che rimetta l’Irpef e sarebbero già 700 mila euro in più all’anno. Non è questione di soldi, è questione di salvare vite umane e di rispettare le regole“.

“I pochi morti per l’installazione degli autovelox non possono essere una discriminante – conclude il primo cittadino – parliamo molto spesso di prevenzione, che è cosa fondamentale in questo caso, ma credo che sia necessario attuare qualsiasi modo per prevenire queste tragedie. È giusto fare educazione stradale nelle scuole, andare a parlare con i ragazzi, ma se toccare il portafoglio della gente significa salvare delle vite ben venga”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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