Ripartire è una delle parole più usate in questo periodo storico, ma ci sono state delle attività che non hanno mai smesso di lavorare: supermercati e piccole botteghe di paese hanno avuto un ruolo fondamentale durante il periodo di lock-down.
In questi tre mesi dove anche solamente uscire dal proprio comune di residenza era vietato, molte persone hanno riscoperto le piccole botteghe e negozi di alimentari sotto casa.
Ambienti di piccole dimensioni, forniti con tutti i prodotti di prima necessità e nella maggior parte dei casi con una ricerca più accurata della qualità della merce sono le caratteristiche dei “casoin” ovvero dei piccoli negozi di alimentari presenti nei centri di quasi tutti i paesi dell’Alta Marca Trevigiana.
A queste caratteristiche che contraddistinguono questa tipologia di negozio in periodo Covid se ne sono aggiunte altre che hanno determinato una vera e propria riscoperta dei Casoin: la vicinanza a casa, la velocità di acquisto ma soprattutto il supporto morale che il venditore di fiducia riesce a dare con una battuta o semplicemente con un sorriso. Negozi che vendono e promuovono prodotti tipici del territorio ma che hanno saputo anche innovarsi preparando la spesa pronta per il ritiro o consegnandola a domicilio.
Un riscatto di chi ha sempre tenuto duro facendo leva sul rapporto familiare instaurato con i clienti, lottando duramente con la concorrenza di supermercati e centri commerciali sicuramente più convenienti ma anche più impersonali.
Andrea Feletto è responsabile dello storico negozio “Tocchet” di Serravalle aperto proprio nel pieno dell’emergenza sanitaria (vedi articolo) : “Abbiamo avuto una risposta positiva della cittadinanza che durante l’emergenza probabilmente si sentiva più sicura nei piccoli negozi iniziando fin da subito anche con la consegna a domicilio per chi non se la sentisse di passare in negozio. Con tutte le altre persone invece cercavamo di essere vicini dando loro del conforto morale in un momento così difficile”.
“In questo momento di difficoltà per tutti, la gente ha riscoperto questi posti, imparando che nei piccoli alimentari c’è una grande ricerca e selezione dei prodotti. Nonostante l’emergenza non sia finita, c’è stata una grande ripartenza e sono sicuro che la gente abbia capito l’importanza di questi negozi”.
Un periodo dunque, quello dell’emergenza da coronavirus, che ha segnato la rinascita dei piccoli negozi sotto casa e della spesa in paese a dimostrazione che il lato umano ha vinto, ancora una volta, sulla convenienza.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
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