La storia di Lorenzo Tassoni, il 28enne che ha salvato la bambina caduta dal terrazzo: “Ho visto la piccola appesa e mi sono precipitato per salvarla”

“Avevo deciso di restare nell’anonimato. Non volevo tutto questo casino mediatico. Però in seguito, parlandone con i miei familiari e gli amici, mi sono convinto che era una storia che si poteva raccontare, per parlare una volta tanto di una cosa positiva, visto che è finito tutto bene”.

Lorenzo Tassoni, 28 anni di Treviso, che ha preso letteralmente al volo una bambina di 4 anni, precipitata dal secondo piano di un condominio in via Sant’Antonino, avrebbe voluto fare come Clark Kent, l’alter ego di Superman, dopo avere consegnato la piccola sana e salva agli addetti del 118: entrare in una cabina telefonica per togliersi la tuta da supereroe ed evitare di mettersi al centro dell’attenzione.

Il salvataggio straordinario è avvenuto nel pomeriggio di lunedì 20 giugno, ma sono trascorse 48 ore prima che la notizia fosse “scovata” dalla stampa locale e rimbalzata da tutti i media nazionali e dai social. Da un paio di giorni Lorenzo sta passando da un’intervista a un’altra.

“E’ da stamattina che sono al telefono, mi stanno chiamando tutti. Domani (oggi ndr) devo fare un’intervista con Rai News e Rai 1. Il sindaco Mario Conte mi ha invitato ad incontrarlo lunedì prossimo alle 13 in municipio” racconta il giovane trevigiano, laureato in scienze dello spettacolo e della produzione multimediale ed attualmente impiegato come guardasala  a Palazzo Venier – Manfrin di Venezia, dove è in corso la mostra di Anish Kapoor.

Lui pensa di avere fatto solo la cosa giusta e che chiunque altro, in quel drammatico momento, avrebbe tentato di tutto per soccorrere la bimba che penzolava dal terrazzo di casa, appesa con una manina. Si era sporta, probabilmente, per afferrare il tablet che le era caduto oltre la ringhiera. Prima si è fracassato sul marciapiede l’apparecchio e poi la stessa fine sarebbe toccata alla piccina, se non fosse miracolosamente finita tra le braccia di Lorenzo, che aveva assistito a tutta la scena e si era posizionato in modo da agguantarla. Se così non fosse stato, le conseguenze di quel volo di otto metri probabilmente sarebbero state letali.

Lorenzo Tassoni lunedì, verso le 17, si trovava in via Sant’Antonino per ritirare la bicicletta che aveva lasciato a riparare da un meccanico, a causa di una foratura. Si può dire benedetta quella ruota bucata, visto che il giovane si è trovato al posto giusto al momento giusto. Questione di attimi e di velocità di intuizione. “Ho visto la bambina appesa solo con una mano, mi sono precipitato, mi sono messo perpendicolare sotto a lei e ho aperto le braccia“, racconta il giovane, “La bambina ha mollato la presa ed è precipitata. Ha sbattuto prima con le gambe o con le spalle contro il terrazzo del primo piano. Questo ha frenato un po’ la caduta, per fortuna non è venuta giù a piombo. In quel momento il tempo si è come fermato e mi sono posizionato meglio per la presa al volo“. Ma ci vuole fisico, per afferrare senza esitazione un corpicino che cade da otto metri, e fare in modo che ne esca illeso.

Il fisico Lorenzo ce l’ha. Ma non è questione di cryptonite, come per Clark Kent – Superman. “Faccio palestra e ho giocato a basket, sarà anche per quello che sono scattato così velocemente. Comunque è una bambina minuscola, davvero piccolina. Quando l’ho rimessa in piedi dopo averla presa al volo, piangeva disperata più per il tablet che si era rotto e voleva andare a prenderlo. Non credo che si rendesse conto della situazione che aveva appena vissuto”, rammenta Lorenzo, “Subito è accorsa la baby sitter, non voleva che chiamassi il 118. Io invece ho telefonato al Suem per sincerarmi che la bambina stesse bene. Sono rimasto fino all’arrivo dell’ambulanza, poi è accorso il padre, quindi la madre. La bambina stava bene, mi hanno detto gli operatori del Suem, e io me ne sono andato. Come ho detto, volevo restare nell’anonimato. Poi mi ha chiamato una giornalista che mi ha convinto a svelarmi“.

L’eroe di via Sant’Antonino ha realizzato solo in un secondo tempo lo choc, la tensione e la gioia provati per quanto accaduto. Ha raccontato tutto al padre, si è sciolto in lacrime ed ha cercato di riprendere la vita normale di tutti i giorni. Invece, è finito sotto i riflettori della stampa (categoria che, del resto, Lorenzo conosce bene visto che il nonno Luigi Tassoni era un giornalista della Rai di Roma) e ci resterà ancora qualche giorno. Almeno fino a lunedì 27 giugno, quando a Ca’ Sugana incontrerà il sindaco Conte che lo ringrazierà pubblicamente a nome di tutta la città.

(Foto: per gentile concessione di Lorenzo Tassoni).
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