“Lui è ancora qui con noi, io lo vedo. Quindi è meno pesante la cosa…ho fatto anche un calendario per lui”. Queste le parole pronunciate da mamma Monica, mentre esibiva una foto del figlio Francesco Favaretto, il 22enne vittima dell’omicidio di via Castelmenardo dello scorso 12 dicembre.
Questa mattina, nella chiesa del priorato di San Pio X dei lefebvriani a Lanzago di Silea, l’ultimo commosso saluto al giovane, la cui vita è stata tragicamente spezzata troppo presto. Esequie celebrate da don Pierpaolo in latino, nel rito tradizionale cattolico. Tanti gli amici che si sono stretti attorno alla famiglia.


“Ciò che è successo ci dà l’occasione di pensare alla morte, la morte che ci può cogliere in qualunque momento, ad ogni ora, persino quando si è giovani – la riflessione del sacerdote durante l’omelia -. E questo pensiero deve aiutarci a comprendere il senso della nostra vita. Qual è il nostro scopo sulla terra? Il nostro fine ultimo? Perché siamo qua per qualche anno per poi lasciare questo mondo? E la risposta possiamo trovarla facendo appello a principi di ordine naturale, ma soprattutto ricordandoci la nostra fede“.
“Un’altra riflessione riguardo alla morte di questo giovane in queste circostanze così terribili è lo stato della società in cui ci troviamo oggi – ha proseguito don Pierpaolo -. E questo vuole essere un appello anche a coloro che hanno delle responsabilità nella vita pubblica. Se non si ritorna ai valori cristiani, l’Italia corre verso la sua morte, proprio come questo giovane”.
(Autore: Alessandro Lanza)
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