L’Advar nonostante la pandemia continua ad operare, la lista d’attesa per l’Hospice Casa dei Gelsi è sempre lunga. Attivata una raccolta fondi

Quello dell’Advar Treviso è un operare straordinario, che richiede dato il periodo necessità altrettanto straordinarie.

Per questo la onlus trevigiana che si occupa di assistenza a domicilio con i suoi  operatori e per i malati terminali, ha lanciato una raccolta fondi diversificata: si possono donare 10, 50, 100 Euro, e se tutti contribuiscono nel Progetto “Adottare una cura”, anche in quantità minima,  potrà continuare a prendersi cura delle persone malate.

Tra gli altri progetti, una campagna promozionale è partita in questo periodo anche per sensibilizzare la popolazione nella destinazione del 5 per mille che non costa nulla e diventa per Advar  un sostegno fondamentale.

“E’ un periodo difficile e complesso, in cui il nostro impegno è rivolto con determinazione a rispondere ai bisogni delle persone – spiega la presidente Anna Mancini Rizzotti -: non solo per l’assistenza, ma anche per l’elaborazione del lutto, così fondamentale in questo periodo di disorientamento e solitudine”.

L’Advar come si sa assiste in modo completamente gratuito i malati inguaribili in fase avanzata e terminale, a domicilio e all’Hospice “Casa dei gelsi” per i comuni dell’intera Ulss 2 Marca Trevigiana.

Nell’assistenza a domicilio dal 1988 opera un’équipe multidisciplinare con reperibilità medico-infermieristica H 24, tutto l’anno, insieme ad un cospicuo gruppo di volontari selezionati e formati in modo permanente.

Dal 2001 anche l’assistenza all’Hospice Casa dei Gelsi con lo spazio Rita “ritrovare insieme tempo ed armonia” e il progetto “Rimanese insieme” dove si accompagnano le persone nei momenti complessi dell’elaborazione del lutto.

Inoltre, all’interno del “Tavolo Provinciale per la prevenzione dei gesti suicidari”, l’Advar porta avanti una fondamentale opera di prevenzione, sensibilizzazione e formazione sul territorio. Con i servizi on-line, per essere sempre utili, anche in periodo di lockdown.

Infine i numeri: in un anno sono circa 700 i nuclei familiari tra gli assistiti a casa propria (circa una sessantina contemporaneamente ogni giorno) e i ricoverati (nei 18 posti letto) all’Hospice Casa dei Gelsi.

Con l’osservanza di tutte le precauzioni del momento anche nel periodo di lockdown come oggi, si è  continuato nonostante le difficoltà nell’assistere i 60 nuclei familiari contemporaneamente, e si conta di proseguire anche nel prossimo futuro.

Le 18 stanze dell’Hospice sono costantemente abitate, e sempre lunga è la lista di attesa.



(Foto: Facebook).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts