L’agricoltura nel post pandemia nell’incontro di Confagricoltura Treviso: per i vini italiani le prospettive di crescita sono favorevoli

L’abbazia di Santa Maria di Pero – Ninni Riva a Monastier di Treviso ha ospitato ieri l’evento, aperto anche ai soci non delegati per l’Assemblea di Confagricoltura Treviso, dal titolo “Agroalimentare post pandemia: sviluppi e prospettive del settore”.

Denis Pantini, responsabile agroalimentare e wine monitor Nomisma, ha presentato uno studio sugli scenari evolutivi e sulle prospettive per l’agroalimentare italiano nel post-Covid, evidenziando molti aspetti interessanti.

Dopo dieci anni di crescita, la pandemia ha bloccato (temporaneamente) la corsa del “fuori casa” ma non quella del discount e soprattutto ha fatto esplodere l’e-commerce, che è destinato a crescere ancora.

L’emergenza Coronavirus ha modificato anche l’approccio al consumo perché sono cambiati gli stili di vita, le abitudini e i valori alla base dei consumi.

Nonostante le difficoltà, nel 2020 l’Italia ha fatto meglio dei competitor e nel primo quadrimestre del 2021 la ripresa è evidente.

Il vino è tra i prodotti che più di altri ha risentito degli impatti del Covid: in Italia la crescita “straordinaria” delle vendite di vino in Gdo nel 2020 non ha precedenti mentre l’export di spumanti, al contrario, ha subito una battuta d’arresto dopo anni di crescita ininterrotta (A farne le spese soprattutto il metodo classico, alla luce del posizionamento in Horeca).

La crescita delle vendite in Gdo è continuata anche nel primo quadrimestre 2021, mentre il Prosecco recupera nell’export (per il mese di aprile, a parte Canada e Giappone, la ripresa degli spumanti è evidente).

Lo scenario di mercato presenta ancora elementi di incertezza e criticità: per Pantini la ripresa non sarà omogenea a livello globale ma sarà influenzata sia dallo sviluppo delle campagne vaccinali che dai possibili lockdown a livello regionale/parziale.

Con la riapertura dell’Horeca e un progressivo rientro negli uffici, nonché con la ripresa del turismo, si assisterà ad una ripresa di quei prodotti più penalizzati dalla pandemia (vini, spirits), e a un “riallineamento” delle performance per quelli che invece sono cresciuti di più l’anno scorso (pasta e ingredienti base). 

Per i vini italiani, e in particolare per il Prosecco, le prospettive di crescita sono favorevoli e collegate a questo trend di riapertura del canale on-trade a livello mondiale. 

Una crescita che può trovare anche un’ulteriore spinta dalla versione “rosè” che ormai pesa mediamente per il 13% sull’imbottigliato totale della Doc e che sta riscontrando un generale apprezzamento dei consumatori

“Ora che ci si presenta davanti la possibilità di accedere a risorse straordinarie per rilanciare il nostro Paese – ha affermato Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso -, è arrivato il momento per noi di essere attori protagonisti della ripartenza del nostro settore, agendo con lungimiranza e ponendoci i giusti quesiti. Non possiamo perdere terreno rispetto ai nostri competitor internazionali”.

Bonaldi ha evidenziato le parole chiave per il futuro dell’agricoltura: sostenibilità economica e ambientale, persone, condivisione e territorio.

“Per la Marca noi imprenditori del mondo agricolo siamo una guida – conclude -, un valore aggiunto, una fonte di benessere economico di fondamentale importanza, grazie all’indotto diretto e indiretto delle nostre attività. Per questo abbiamo la responsabilità di ascoltare il territorio, di muoverci in maniera compatta e condivisa, valorizzando le nostre eccellenze e agendo con visione strategica e unitaria”

Rispetto al “sistema Prosecco”, Bonaldi auspica la fine delle divisioni e una vera condivisione sugli obiettivi per rafforzare la leadership sui mercati di tutto il mondo.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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