I ceci insaporiti con il curry diventano uno snack sfizioso, da gustare nel momento dell’aperitivo oppure da sgranocchiare fuori pasto, quando c’è l’esigenza di soddisfare un certo languorino. Questo originale, e un po’ esotico, utilizzo delle legume esce dal ricettario di Michela Consalter, la cuoca ed esperta formatrice dei “Consigli in cucina”.
Michela, nel breve video, dimostra come tradurre in pratica l’uso dei “masala”, tema trattato nella “lezione” filmata proposta lo scorso martedì 12 aprile. “Masala” è il nome con cui si definisce una miscela di spezie finemente macinate in una pasta, utilizzate nella cucina indiana. Esistono molte miscele tradizionali di spezie, che si possono trovare facilmente in commercio già confenzionate. Ma si possono creare anche dei “masala” personalizzati a proprio piacere, per insaporire diverse preparazioni, sia dolci che salate, mescolando cannella, cardamomo, curcuma, chiodi di garofano, coriandolo, ginepro, noce moscata e altro.
È di fatto un “masala” il curry, nome che gli inglesi hanno dato alle misture che ogni cuoco indiano preparava per sé nella sua cucina. Oggi, quello che distingue il curry preconfenzionato dalle misture indiane tipiche, è l’assenza del cardamomo e l’aggiunta di fienogreco, dei semi di senape e della curcuma.
Il curry che si trova già confezionato si è affermaro nella cucina occidentale. Comunque non esiste una miscela standard. Il curry è venduto in diverse versioni e “calore”, che dipende dal quantitativo del peperoncino usato.
La cuoca ha scelto di cospargere di curry i ceci al forno, adoperando quelli in barattolo già lessati pronti da cucinare. Essendo molto attenta al valore degli ingredienti, l’esperta di “Consigli in cucina” non a caso ha scelto questa varietà di legume, ritenuto un ingrediente importante della Dieta Mediterranea.
I ceci sono versatili, gustosi e un alimento salutare ricco di proprietà e valori nutrizionali, conosciuti anche come la “carne dei poveri”. La loro origine è molto antica ed è collocata in quella che attualmente è l’odierna Turchia.
Le prime testimonianze di coltivazioni della pianta risalgono all’età del Bronzo e son state rinvenute in Medio Oriente. Diffusamente utilizzati in tutto il mondo antico (Impero Romano, Antico Egitto e Grecia Antica), i ceci nell’era contemporanea rappresentano il terzo legume più coltivato e consumato al mondo, dopo la soia e i fagioli.
I ceci (nome derivante dal latino “cicer”), sono i semi commestibili della pianta erbacea “Cicer arietinum” (famiglia della Fabaceae), coltivata largamente in India, Pakistan, Australia e bacino del Mediterraneo ma anche in Italia, in particolare Liguria, Toscana, Lazio e Umbria nella cui cucina tradizionale ci sono piatti tipici a base di farina di ceci come la farinata e la panissa.
I semi hanno la caratteristica forma rotondeggiante, possono essere lisci e regolari ma anche rugosi, angolosi e rostrati (“a testa di ariete”). Sebbene il loro colore più comune sia il giallo, ne esistono alcune varietà con il tegumento rosso o marrone.
Perchè sono salutari? Le proprietà dei ceci sono davvero molte e ne fanno un alimento fortemente nutriente ed energetico. Vediamo in sintesi quali sono le virtù dei ceci: un’alta percentuale di calorie e grassi (secondi solo alla soia); offrono un buon apporto di proteine vegetali; sono fonte di acidi grassi polinsaturi, tra i quali l’acido linoleico estremamente utile per contrastare i processi infiammatori e abbassare la colesterolemia; contegono un’elevata quantità di sali minerali e di sostante bioattive chiamate saponine, utilissime per ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue e con effetto ipoglicemizzante. I ceci, infine, rappresentano anche un’ottima fonte di fibre vegetali: 13,6 g ogni 100 grammi, perciò favoriscono il regolare transito intestinale.
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