L’area Padova-Rovigo-Treviso-Venezia è Capitale della Cultura d’Impresa 2022: ieri la proclamazione ufficiale

L’area vasta Padova-Rovigo-Treviso-Venezia è la nuova Capitale della Cultura d’Impresa per il 2022. Prende il testimone da Alba (CN) dove ieri, sabato 6 novembre, è avvenuta la proclamazione nel corso del Forum Piccola Industria di Confindustria.

Grande soddisfazione in Assindustria Venetocentro e in Confindustria Venezia-Rovigo che hanno presentato il dossier di candidatura al progetto promosso da Confindustria, con il patrocinio del Ministero della Cultura, nell’ambito delle iniziative per la promozione e diffusione della cultura d’impresa, con l’obiettivo di valorizzare i territori e le economie locali con una forte impronta industriale, in cui la sinergia fra il sistema produttivo e i valori creativi e culturali assume una dimensione distintiva e crea occasioni di sviluppo e crescita per le città e i relativi territori.

Dopo Alba e prima ancora Genova (nel 2019), che hanno ospitato le precedenti edizioni, sarà quindi Capitale della Cultura d’Impresa uno dei vertici del nuovo Triangolo industriale italiano, nella dimensione metropolitana del Veneto centrale, forte di un’economia competitiva e diversificata, poli internazionali di ricerca e innovazione, primati produttivi mondiali nel Made in Italy, nel turismo, arte e cultura e di una posizione baricentrica nell’Unione europea.

Il dossier presentato dalle due Associazioni industriali ha voluto uscire dai tradizionali confini per abbracciare una dimensione unitaria di area vasta che, pur nelle specificità, si riconosce in una storia e in uno sviluppo interconnesso e che sempre più si integra nell’orizzonte comune delle nuove sfide da affrontare.

“La designazione a Capitale della Cultura d’Impresa è un motivo di grande orgoglio – dichiara Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro – Abbiamo presentato un progetto innovativo che coinvolge e unisce più territori e che, con soddisfazione, è stato compreso e apprezzato. Crediamo fortemente nel ruolo della cultura d’impresa quale fattore condiviso e distintivo del nostro territorio, non solo nelle aziende in senso stretto ma quale dimensione sociale e identitaria che dà valore al lavoro”.

“Un’identità manifatturiera che è diventata un insieme di saperi, una cultura del ‘fare bene’ e del sapersi rinnovare che arrivano da lontano. Come Capitale della Cultura d’Impresa nel 2022, l’ambizione delle nostre associazioni è quella di riuscire a raccontare questo ‘saper fare’ – prosegue – attraverso una ricca agenda di proposte e di eventi e una comunicazione che sia al tempo stesso rigorosa ed emozionale, rivolta in particolare ai più giovani, perché conoscano e amino il proprio territorio e questa comunità attiva, e scelgano di creare qui il loro futuro”.

“Il nostro progetto intende mettere a sistema l’enorme potenziale dell’area vasta di Padova-Rovigo-Treviso-Venezia, con forti connotati metropolitani – afferma Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia-Rovigo – La storia di questo territorio, che è baricentro tra Nord e Sud, tra Oriente e Occidente, affonda le proprie radici nel sistema produttivo e di scambi della Repubblica di Venezia. Il dossier che abbiamo presentato candidandoci a Capitale della Cultura d’Impresa nel 2022 vuole valorizzare questa antica inclinazione all’incontro tra idee e popoli”.

Coinvolgeremo in tale percorso virtuoso ogni espressione della società: istituzioni, enti pubblici, privati e cittadini – aggiunge – Racconteremo con orgoglio alla comunità gli ideali che guidano la vocazione a intraprendere, la storia delle aziende, il gusto del ‘bello e ben fatto’, la responsabilità sociale che motiva ogni giorno il nostro agire”.

Traguardo che ha ricevuto anche i complimenti da parte del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

“Mi congratulo con Assindustria Veneto Centro, Confindustria Venezia Rovigo e tutti coloro hanno sostenuto questa candidatura di successo – ha dichiarato – Il riconoscimento conferma che gli imprenditori veneti non sono soltanto donne e uomini del fare, ma hanno anche una profonda conoscenza unita a una visione. È un grande e importante messaggio pensando al giorno in cui, finalmente, potremo lasciarci alle spalle la pandemia e le sue restrizioni restituendo al nostro tessuto produttivo tutto il potenziale di cui ha bisogno”.

Quattro gli ambiti produttivi identificati come peculiarità del territorio e un quinto trasversale rappresentato dai distretti industriali attivi nell’area, ovvero la cantieristica navale per Venezia, le calzature e il sistema moda della Riviera del Brenta, vino e agrifood nel Trevigiano, la vallicoltura del Delta del Po.

La comunicazione delle specificità di questo modello, che è insieme imprenditoriale, sociale e culturale, prevede di valorizzare temi come l’integrazione a rete e filiera, la centralità del capitale umano, la sostenibilità nella relazione con le comunità locali, l’apertura internazionale e la trasformazione delle aziende in ‘fabbriche digitali’, superando il tradizionale confine tra manifatturiero e terziario.

Previsto il coinvolgimento di attori pubblici e privati espressi dalla società civile, delle Università, delle Camere di Commercio e di tutte le Istituzioni pubbliche, le scuole, come pure delle Fondazioni, dei Musei e di tutte le manifestazioni culturali che rendono ricco il territorio nel corso dell’anno.

(Foto: Assindustria Venetocentro).
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