L’artigianato garantisce gli occupati anche nelle emergenze. Bernardi: “Circa 200 ditte trevigiane nel 2022 hanno usato il nostro ammortizzatore di settore”

I 6.800 datori di lavoro dell’artigianato possono contare sull’ammortizzatore di sistema FSBA* per gestire la sostenibilità del proprio costo del lavoro dei 33mila dipendenti occupati anche per tutto il 2022, iniziato all’insegna di forti rincari dell’energia, boom del prezzo del carburante e che risente degli effetti economici negativi dovuti alla guerra in Ucraina.

La legge di stabilità per il 2022 ha confermato, apportando talune modifiche che ne hanno ritardato la messa a regime immediata, che la cassa integrazione per le ditte artigiane non edili continua ad essere FSBA ossia il fondo costituito tra Confartigianato le altre associazioni artigiane e CGIL, CISL, UIL che ora è diventato obbligatorio per ogni impresa, pena il mancato riconoscimento del DURC E che da Marzo è pronto per aiutare le imprese del settore.

“Con la firma infatti dell’accordo regionale sulle procedure sindacali raggiunta a inizio mese – precisa Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana – le imprese del territorio possono da subito, salvaguardare il reddito dei propri dipendenti che non hanno potuto lavorare per mancanza di commesse o altre causali, recuperando anche periodi già decorsi a far data inizio Gennaio 2022“.

Il dipendente sospeso percepisce un sussidio, attualmente per un periodo massimo di 13 settimane, che gli viene bonificato direttamente da FSBA, tramite l’ente bilaterale veneto EBAV, per un importo pari all’80% della retribuzione che gli sarebbe spettata per le ore non lavorate nei limiti del massimale vigente nel 2022: 1.222,51euro mensili o 7,27 euro orari.  
Se si considera che il salario medio del settore artigiano è di 1.700 euro lordi, si raggiunge sempre il massimale mensile o orario previsto, garantendo ai dipendenti artigiani le stesse tutele previste nei settori industria e commercio.

“Il mondo del lavoro artigiano conta nella Marca 6.800 imprese che danno lavoro a 33 mila dipendenti – prosegue Oscar Bernardi – grazie all’impegno delle associazioni artigiane e del sindacato può contare sul sostegno di un ammortizzatore sociale che consente ai datori  di evitare licenziamenti che farebbero perdere d’improvviso preziose e spesso introvabili competenze, frutto di anni di lavoro, e garantisce ai dipendenti del settore la massima tutela prevista in questi casi con una copertura dei giorni/settimane non lavorate valida  anche ai fini pensionistici.”

Sono circa 200 le ditte che hanno usato nei primi due mesi del 2022 in Provincia di Treviso il nostro ammortizzatore di settore. Il timore – dichiara il numero uno di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana  è che a breve se ne possano aggiungere altre. In particolare quelle che operando come terzisti nelle filiere della grande industria potrebbero risentire delle fermate produttive di settori come acciaierie, cartiere, pastifici che sono state annunciate in questi giorni come conseguenza diretta della crisi energetica, dell’aumento non controllato del costo del carburante e dei mancati approvvigionamenti  di materie prime o semilavorati dovuti al conflitto Ucraino”.

Le imprese che registrano delle criticità che non rendono più sostenibile il lavorare a pieno regime con tutto il personale in forza possono contattare da subito le sedi di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana per ricevere tutta l’assistenza necessaria.

(Foto: web).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati