“O vivo o morto tornerò”. Così il patriarca Giuseppe Melchiorre Sarto aveva salutato Venezia nel luglio del 1903, quando aveva lasciato la città lagunare per raggiungere Roma, dove il 4 agosto sarebbe stato nominato papa Pio X, il 257° della Chiesa Cattolica. Nel 1959 quell’addio risultò profetico, quando il patriarca Roncalli volle che i resti mortali di Pio X (nato il 2 giugno del 1835 e deceduto il 20 agosto 1914, dopo 11 anni e 16 giorni di pontificato) lasciassero per qualche giorno la Basilica di San Pietro per essere esposti alla devozione di una enorme folla di fedeli accorsi a Venezia.
L’urna che conserva le spoglie del sacerdote di Riese, che divenne pontefice e santo (elevato agli altari da Pio XII nel 1954), dovrebbe tornare nella sua terra natale nel mese missionario, tra il 7 e il 15 ottobre del 2023, per la “peregrinatio corporis” che la Diocesi di Treviso, la Fondazione Giuseppe Sarto, il Comune di Riese Pio X e la parrocchia di San Matteo stanno perseguendo quale massimo punto di arrivo delle celebrazioni da realizzare il prossimo anno in occasione del 120° anniversario dell’elezione di Giuseppe Sarto al soglio di San Pietro.
“La peregrinatio del corpo di papa Sarto a Riese Pio X per la prima volta nella storia sarà un momento devozionale senza precedenti nella sua terra natale” ha sottolineato Matteo Guidolin, che in veste di sindaco di Riese presiede la Fondazione Giuseppe Sarto (di cui fanno parte anche la Provincia e la Diocesi di Treviso), sorta all’indomani della storica visita di Giovanni Paolo II nel 150° anno della nascita del santo, per gestire la sua casa natale e l’adiacente museo oltre che avviare nuovi studi sulla grande figura ecclesiastica e storica di Giuseppe Sarto, che nel 1914 levò (inascoltato) la propria voce per fermare la corsa dell’Europa verso l’abisso della prima Guerra mondiale.
Guidolin ha partecipato all’incontro che si è tenuto oggi, venerdì 14 ottobre, nel salone ducale del Vescovado di Treviso, a cui erano presenti il vescovo Michele Tomasi e il vicario generale Giuliano Brugnotto (di fresca nomina a capo della diocesi di Vicenza), per presentare le iniziative progettate per i 120 anni di elezione di papa Sarto. L’intento è quello di raccendere i riflettori su questo pontefice, al contempo semplice e complesso, a giudizio di molti uno dei più grandi riformatori della Chiesa cattolica, talvolta però penalizzato da letture e interpretazioni parziali del suo operato, che non tennero conto del contesto in svolse il suo papato. Dopo il Concilio Vaticano II sarà riletta la sua opera in senso più ampio. San Pio X, comunque – è stato sottolineato nell’incontro in Vescovado – è oggetto da sempre di una grande devozione; centinaia sono le parrocchie, le chiese, le scuole e altre istituzioni cattoliche a lui dedicate in Italia e all’estero.
“E’ una ricorrenza che ci spinge ad andare avanti nella direzione già avviata dalla diocesi nel 2014, in occasione del centesimo anniversario della morte – ha ricordato monsignor Tomasi -. Il nostro intento è quello di creare un momento importante per la nostra chiesa, che annovera San Pio X come co-patrono insieme a San Liberale. Ho rivolto una richiesta a papa Francesco, che tramite il sostituto della Segreteria di Stato mi ha comunicato di aver accolto di concedere l’urna con il corpo di Pio X attualmente custodito nella Basilica di San Pietro, per alcuni giorni di pellegrinaggio nella diocesi di Treviso e Riese. Sono in contatto con l’arciprete della Basilica vaticana, che nelle prossime settimane effettuerà una ricognizione con un’équipe di esperti per verificare le condizioni dei resti mortali del papa santo, e creare così le condizioni di un trasporto in sicurezza dell’urna, nell’intento di tutelare al massimo l’integrità delle spoglie. La speranza è che la risposta possa essere positiva e si farà di tutto affinché la cosa sia possibile”.
Monsignor Brugnotto ha messo in luce le tre parole guida che sono alla base delle iniziative che metterà in atto il Comitato diocesano del 120° anniversario, appena costituito e di cui lo stesso fa parte: la santità, la pastoralità e la missionarietà. Tre aspetti della figura e dell’apostolato di San Pio X, che tra le sue molte azioni mosse anche un appello per la tutela delle condizioni degli indigeni dell’Amazzonia, problema sempre estremamente attuale come ribadito da papa Bergoglio nell’esortazione apostolica “Querida Amazonia”. Monsignor Brugnotto ha ricordato che nel 2023 la Diocesi di Treviso proseguirà e approfondirà il servizio alle Chiese dell’Amazzonia, con l’apertura di una nuova missione interdiocesana, insieme a Padova e Vicenza, a Roraima in Brasile.
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