Da sabato 28 ottobre fino al 10 dicembre Fondazione Benetton Studi Ricerche accoglierà negli spazi di Ca’ Scarpa, nel cuore di Treviso, una nuova mostra dedicata all’artista vicentino Pino Guzzonato e alla sua prolifica e multiforme produzione dagli anni Sessanta ad oggi.
“Bio esseri di Pino Guzzonato. Metafora dell’evoluzione fra natura e arte” il titolo dell’esposizione che si inserisce nel nuovo filone delle “Collezioni dal territorio” pensata dalla Fondazione trevigiana per valorizzare gli artisti veneti.
La mostra verrà inaugurata domani, sabato, in due momenti a partire dalle 17.30, prima con la presentazione del catalogo all’auditorium di palazzo Bomben e poi con la visita guidata a Ca’ Scarpa in presenza dell’artista e del violoncellista Mario Brunello che improvviserà al momento alcuni brani ispirandosi alle opere di Guzzonato. Il catalogo dell’esposizione, edito da Marsilio, è stato realizzato con il contributo del filosofo esperto di teoria dell’evoluzione Telmo Pievani, della storica dell’arte Anna Villari, di Tobia Scarpa e Francesco Bonsembiante.
La mostra, a cura di J.K. Mauro Pierconti, comprende 150 opere suddivise in quattro sezioni, una per ciascun piano di Ca’ Scarpa, offrendo una panoramica completa dell’evoluzione dello scultore, pittore e incisore di fama internazionale. Si spazia dalle prime creazioni negli anni Sessanta fino ai bio esseri, piccole statue in argento realizzate durante il Covid che qui risultano il naturale punto d’arrivo della sua produzione artistica ai giorni nostri.
Il percorso espositivo delinea il forte legame di Guzzonato in particolare con la natura e i suoi elementi che in varie forme, animali e vegetali, dominano l’immaginario dell’artista che si esprime attraverso l’uso di materiali diversi e risente fortemente nella sua evoluzione delle assidue frequentazioni di Guzzonato con poeti e autori quali Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzotto, Fernando Bandini e Luigi Meneghello.
Le quattro sezioni mettono in evidenza le varie espressioni dell’artista, rappresentate da forme ibride in transizione, realizzate in metallo, in carta autoprodotta con materiali celluloidi di scarto, passando per feltro e tessuto, tra cui un’opera di tredici metri posizionata come un drappo su una colonna visibile da tutti e quattro i piani di Ca’ Scarpa.
Non mancano in esposizione alcuni pezzi iconici quali coccodrilli di carta, animali ricorrenti nella produzione di Guzzonato, così come la collezione di quaranta copertine impresse su alberi e travi in legno recuperati e “marchiati” con simboli diversi, disposti in modo tale da valorizzare la loro componente tattile.
“L’isolamento imposto dal Covid ha portato a maturazione in Pino Guzzonato di forme e immagini che poi, in modo quasi frenetico, si sono materializzate in una serie di piccole statue d’argento e pietre colorate dalla forma ‘curiosa’, che l’artista ha chiamato bio esseri, e che vogliono ricordarci che la Natura è sempre in grado di produrre nuove forme di vita, anche in seguito alle crisi più gravi e con essa noi stessi perché, in quegli anni, tutti abbiamo covato dentro di noi qualcosa, che ci rappresenta e che chiede di uscire, forse per trasformarsi in qualcosa di diverso, secondo un processo che seguirà le leggi della metamorfosi naturale” spiega il curatore J.K. Mauro Pierconti.
La mostra di Pino Guzzonato sarà affiancata da una serie di attività collaterali dedicate ai bambini, alle famiglie e alle scuole, ispirate al tema dell’esposizione e alla natura delle opere, e ideate e organizzate da Fondazione Benetton Studi Ricerche, insieme ad alcune associazioni di volontariato trevigiane.
In particolare, saranno proposti, sabato 11 e domenica 26 novembre, un gioco per bambini e famiglie, volto a scovare i bio esseri nascosti nelle vie e nelle piazze della città, in collaborazione con Orienteering Treviso ASD, e, nel corso del periodo espositivo, laboratori d’arte per le scuole, in collaborazione con Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio Onlus di San Donà di Piave.
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