Mercoledì 26 marzo nell’auditorium della Provincia di Treviso in via Cal di Breda 116 a Treviso si svolge l’incontro “Malattie croniche e diversity management: conoscere per agire in azienda e nella PA”. Alle 14.30 ci saranno i saluti istituzionali di Stefano Marcon, presidente della Provincia, e Francesco Benazzi, dg dell’Ulss 2. Modera Tiziana Botteon, consigliera di parità della Provincia, e introduce Olga Rilampa, consigliera delegata per la pari opportunità dello stesso ente.
Gli interventi iniziano alle 15 con quest’ordine: “Disagio mentale: il bornout”, con Giuseppe Salce; “Le problematiche del lavoratore con disturbo dell’alimentazione” con Chiara Baggio. “Gestione del lavoratore affetto da disturbi psichici: un approccio responsabile e sostenibile” con Selena Giacomazzi, “Osteoporosi malattia silente” con Alessandro Geraci, “Dolore pelvico cronico” con Eleonora Musa, “Disturbi dermatologici” con Annalisa Bettin, “Diversity management” con Francesca Torelli, “La previdenza complementare come strumento di welfare” con Paolo Stefan e “Arte e malattia mentale” con Antonella Uliana. Chiusura lavori alle 18, per iscrizioni: corsi.provincia.treviso.it.
L’Incontro si pone l’obiettivo di esplorare ed approfondire il tema delle malattie croniche in relazione all’attività lavorativa. Quali sono le malattie croniche invisibili, patologie che provocano dolore cronico e altri disturbi con conseguenze invalidanti sulla persona e sulla routine quotidiana?
Lavorare con patologie cronica è un percorso ad ostacoli? Non più invisibili. parliamo di malattie croniche e lavoro, sfide, difficoltà e potenziali soluzioni per chi soffre di queste patologie.
L’invisibile è tutto ciò che passa inosservato: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le malattie croniche e socialmente invisibili rappresentano l’80% dei disturbi attuali; come gestire questi disturbi nell’ambito del lavoro?
Secondo il rapporto Gallup 2024, Agenzia americana che misura lo state of the Global work place su un campione di oltre due milioni di dipendenti nel mondo, tra gli italiani le cose vanno maluccio : il 46 % degli intervistati dichiara di sentirsi stressato per buona parte della giornata di lavoro, Il 25 % ha dichiarato di sentirsi triste , amareggiato o amareggiata e l’11% ha dichiarato di aver provato sentimenti di rabbia .. Queste forme di disagio possono condurre alla sindrome del burnout che sembra essere una condizione sempre più diffusa? E come intervenire tempestivamente? Dentro e fuori l’ambiente di lavoro? Anche l’ultimo rapporto Censis -Eudaimon indica che il 31 , 8 % dei dipendenti in Italia sperimenta esaurimento e stress legati al lavoro . Gli intervistati ribadiscono l’importanza di un ambiente di lavoro che promuove il benessere psicofisico e le aziende sono chiamate a creare un clima sano e sostenibile. Il diversity manager all’interno dell’azienda e buone prassi di welfare contribuiscono a creare un luogo di lavoro salutare e supportivo. Diventa quindi importante . una particolare riflessione sull’intervento presso il lavoratore e la lavoratrice affetti da disturbi psichici al rientro nell’ambito lavorativo che coinvolga il management aziendale, l’RSPP attraverso i poteri di riorganizzazione delle mansioni , percorsi di inserimento , reinserimento , rivalutazione del rischio in chiave individuale come persona più vulnerabile e al fatto che si riesce ad instaurare un clima di collaborazione .
I mutamenti demografici in atto , la crescente diversificazione e consapevolezza critica della clientela e le nuove forme di collaborazione spingono sempre di più gli operatori economici a valorizzare le diversità presenti al loro interno, per cogliere appieno particolari capacità e competenze, soddisfare i bisogni eterogenei della propria forza lavoro: il diversity management in piena prospettiva People First chiede agli addetti di riconoscere e valorizzare le principali diversity : cultural diversity, gender diversity, ageing diversity, disability diversity . Il tema dell’inclusione corre su un doppio binario quello del cambiamento all’interno delle aziende , volte tendenzialmente all’aumento della produttività tramite un ambiente di lavoro più sano e di conseguenza un dipendente più felice e quello del cambiamento all’esterno delle aziende , rivolto al consumer , all’utente e finalizzato, da un lato all’aumento dei ricavi , grazie all’incremento di fiducia , passaparola positivo nei confronti del brand, e dall’altro, il cambio di mentalità all’interno della società. Costruire una rete territoriale che accompagni nelle scelte che coinvolga la maggior parte dei portatori di interesse è una sfida per il nostro territorio caratterizzato da una presenza di attività economiche polverizzate , molto diverse tra loro e un apparato pubblico con numerosi piccoli comuni.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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