Verrà presentato in anteprima domenica 21 maggio alle 16 all’auditorium di Santa Caterina (piazzetta Mario Botter 1) il libro “Maria Luisa Carnio. La vita, l’amore, il canto” che ripercorre la vita artistica e privata della soprano trevigiana scomparsa nel 2016.
La presentazione intervallerà letture e momenti musicali grazie al coinvolgimento di diversi ospiti fra cui i soprani Claudia Pavone e Diletta Veronese, il tenore Cristian Ricci, Federico Brunello, maestro sostituto all’Arena di Verona, Federica Morello, storica dell’arte, Nicoletta Vilcu, che leggerà i brani di Maria Luisa Carnio giovane, e Laura Berton che darà la voce alla Carnio adulta.
Nel corso della serata, patrocinata dal Comune di Treviso e dall’Associazione Trevisani nel mondo, si esibirà il quintetto d’archi “I solisti della Serenissima” diretto da Giorgio Sini.
“Ci sono voluti anni di lavoro per recuperare tutto il materiale contenuto nel libro – racconta Gino Torresan, marito di Maria Luisa Carnio, architetto e regista degli spettacoli lirici che la soprano aveva interpretato nella Marca, dopo avere girato i teatri lirici di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone – . Il volume raccoglie le memorie che mia moglie mi dettò durante la malattia, fino a poche ore prima di morire”.
“Nello scrivere queste pagine io stesso, che sono stato accanto a lei per oltre quarant’anni, ho conosciuto dei lati inediti di mia moglie che era una diva sul palco, ma molto defilata nella propria intimità. Era una persona sensibile e generosa, faceva beneficienza: si dedicava ai bambini e a persone disabili con molta riservatezza, senza dire niente e nessuno, neanche a me, almeno fino a quando condivise tutti i suoi ricordi sul letto d’ospedale. Quella riservatezza, che poi svaniva sul palco, era celata dietro ai suoi look che non passavano inosservati: amava molto il trucco, i colori sgargianti e gli abiti vistosi”.
“Il libro infatti – prosegue Torresan – è pieno di storie commoventi, ma anche di episodi divertenti mai narrati prima che ripercorrono la vita di mia moglie da quando aveva cinque anni, età in cui maturò la sua passione per l’opera, fino a pochi mesi prima di morire quando, nonostante la malattia, continuò a pianificare eventi e concerti, l’ultimo a Cison di Valmarino.
Il libro è accompagnato da un cd a cura di Paolo Trevisi, regista e amico di Maria Luisa Carnio, che racconta la storia dei brani più celebri interpretati dalla soprano.
“Sarà una serata di musica lirica e sinfonica inframezzata da letture – spiega Torresan – con la partecipazione di un quintetto d’archi che annovera alcuni fra i migliori violinisti e violoncellisti che lavorarono con Marisa. I proventi della vendita del volume verrano devoluti all’Advar, l’associazione che gestisce la Casa dei Gelsi, dove mia moglie trascorse gli ultimi giorni di vita in serenità: a volte intonava addirittura qualche brano per il personale della struttura che si prese cura di lei fino all’ultimo”.
Maria Luisa Carnio si diplomò in canto lirico alla Fenice di Venezia come maestri del calibro di Bonomi e Amendola. Propio nel prestigioso teatro veneziano debuttò nel 1963 cantando il “Parsifal” di Wagner. Il suo cavallo di battaglia, nonché ruolo che amava di più era “Butterfly” che le valse la vittoria al concorso lirico internazionale di Tokyo.
(Foto: per concessione della famiglia).
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