“Matteo ha manifestato grande soddisfazione per il lavoro che stiamo facendo a Treviso”. Matteo è ovviamente Salvini, ministro delle Infrastrutture e segretario federale della Lega, che il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha incontrato cinque giorni fa a Roma, a poche ore di distanza dall’annuncio ufficiale della sua candidatura alla guida di Ca’ Sugana per il secondo mandato.
Un incontro in cui sono stati affrontati due nodi della viabilità trevigiana e regionale, che richiedono una soluzione rinviata di anno in anno: il Quarto lotto, che dovrebbe collegare la tangenziale alla Feltrina, e il Terraglio Est, il cui finanziamento è da completare. Infrastrutture che sono considerate una priorità e che saranno al centro dell’azione amministrativa del prossimo quinquennio, se Conte bisserà il successo del 2018. La sua campagna elettorale, di fatto, ha preso il via con il video lanciato martedì 27 dicembre nella pagina Facebook del primo cittadino trevigiano (qui l’articolo).
Sindaco Conte, nel promo non c’è il simbolo di un partito politico, ma solo un nome, il suo. Quel che si dice metterci la faccia. Il messaggio è: quel che conta è quanto fatto in questi 5 anni.
In un periodo dell’anno così particolarmente festoso, prima di tutto ho voluto lanciare un messaggio fatto di emozioni, in cui ho ripercorso quanto ho ricevuto dalla mia città in questi primi cinque anni. Ho scelto le mie immagini insieme ai più piccoli, agli anziani, agli sportivi, ai giovani e tutte le persone incontrate, con la consapevolezza che ho fatto dell’ascolto degli altri la mia visione personale e politico amministrativa. Chiudo il promo ricordando i valori che abbiamo condiviso tutti insieme. Quindi, il video prima di tutto ha voluto descrivere ai trevigiani le emozioni vissute come sindaco. Perciò non ho parlato di programmi elettorali, in questa prima fase, cosa che il centrosinistra, nel commentare il video, non ha afferrato molto.
I simboli politici oggi non ci sono ancora, ma lei ha condiviso con gli “amici” della Lega questa sua seconda discesa in campo. Quali coalizioni si profilano a Treviso?
Ci sono già stati degli incontri con qualcuno della Lega, altri ce ne saranno in seguito. Ma non c’è alcun tipo di dubbio. La nostra resterà una coalizione di centrodestra, in più ci sarà la mia lista civica come già nelle elezioni del 2018. A Matteo Salvini, nell’incontro avuto a Roma, ho spiegato il perché della mia scelta nel lanciare la ricandidatura con il video, scelta che lui ha pienamente condiviso manifestando grande apprezzamento per quanto abbiamo fatto finora a Treviso.
Il 2023 sarà un anno da far tremare i polsi: non solo porterà la nuova tornata elettorale, ma vedrà anche la messa in atto di progetti importanti avviati nel 2022 con i finanziamenti del Pnrr, in primis la rinascita dell’ex caserma Salsa. Stare al passo con tutto sarà una bella sfida.
Come amministrazione siamo pronti e siamo carichi per l’impegno che ci aspetta. Mi sono posto delle domande su quanto ho fatto finora, chiedendomi se potevo fare di meglio o se potevo fare di più, se c’è stato qualcosa in cui ho sbagliato. Affronterò il 2023 con grande serenità, perché a tutte queste domande ho dato una risposta. Lo dico già adesso che non avrò tanto tempo per fare campagna elettorale, perché continuerò a svolgere il mio lavoro di sindaco fino all’ultimo giorno del mandato. Questo è il modo di servire la città. Non avrò, quindi, tanto tempo da dedicare a polemiche e dibattiti.
La squadra di giunta ha lavorato “molto bene con determinazione”, lo afferma nel promo. Quindi è facile pensare anche ad una ricandidatura di tutti gli assessori uscenti?
In questi cinque anni abbiamo fatto un grande lavoro. Sono davvero grato a tutti loro, più che una squadra è come una famiglia. Ci siamo confrontati sui temi quando è stato necessario, ma senza litigi o momenti di tensione. I miei assessori sono degli ottimi professionisti e lo dimostrano nei fatti. Per quanto riguarda le ricandidature, faremo tutti insieme delle valutazioni, cercheremo di capire con serenità cosa fare. Ma prima di tutto si vince e poi si parlerà di riconferme. Lo dico agli assessori e lo dico a me stesso: concentriamoci sul passaggio elettorale, poi penseremo al resto.
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