Montebelluna, per l’Istat la vulnerabilità sociale e materiale è a rischio medio. Quaggiotto: “Serve una commissione”. Bordin: “Sono d’accordo”

Si chiama Ivsm, ovvero indice di vulnerabilità sociale e materiale ed è uno dei parametri, assieme al rischio idrogeologico, sismico e vulcanico che l’Istat utilizza per fare la fotografia degli oltre ottomila Comuni italiani.

Per ogni territorio è possibile scaricare la scheda, aggiornata con gli ultimi dati disponibili, quelli del censimento 2018 consultando la pagina www.istat.it/it/mappa-rischi/indicatori.

“Per vulnerabilità sociale e materiale – spiega lo stesso istituto di statistica – si intende comunemente l’esposizione di alcune fasce di popolazione a situazioni di rischio, inteso come incertezza della propria condizione sociale ed economica. Le principali dimensioni che sono state prese in considerazione, sulla base dei fattori che possono determinare maggiormente una condizione di vulnerabilità, sono il livello di istruzione, le strutture familiari, le condizioni abitative, la partecipazione al mercato del lavoro e le condizioni economiche”.

Guardando la mappa dell’Italia è evidente che le maggiori fragilità si registrano ancora oggi nel Centro e nel Sud, mentre il Nord, salvo alcune eccezioni tra Emilia Romagna, Piemonte e Alto Adige, presenta un quadro molto più rassicurante.

Anche per questo motivo la gran parte dei fondi del Pnrr per la rigenerazione urbana sono stati destinati al Meridione, che aveva comunque una quota di riserva del 40% del fondo. In Veneto arriveranno una trentina di milioni di euro per sette Comuni (Conegliano, Cittadella, Montebelluna, Monselice, Arzignano, Lonigo e San Bonifacio). Nel capoluogo montelliano, che si colloca nella fascia del rischio medio dell’Ivsm, saranno finanziati i progetti su Villa Pullin, Villa Pisani e il parco di Villa Bertolini (vedi articolo).

Montebelluna, tra i Comuni trevigiani sopra i 15mila abitanti, è quello con l’indice più alto e questo ha fatto alzare le antenne al consigliere di minoranza Davide Quaggiotto: “Il fatto che Montebelluna sia un Comune con indice di vulnerabilità medio impone una riflessione da parte di chi amministra – sostiene – Naturalmente non siamo in una situazione grave e per fortuna nessun Comune della provincia di Treviso ha registrato un rischio alto. Tuttavia ci sono dati interessanti che andrebbero analizzati per permettere alla parte politica di pianificare degli interventi ad hoc. A questo punto, una commissione può essere utile per farlo”.

Non chiedo di meglio – risponde il sindaco Adalberto Bordin -, più commissioni si fanno, meglio è, più il consiglio lavora, più sono felice. È un’occasione per interrogarci sui vari aspetti evidenziati dall’Istat. Deve essere una commissione utile, che non si parli addosso, serve quindi qualche esperto che dia un’interpretazione dei dati. Speriamo di trovare dei correttivi anche se le soluzioni spesso sono sovracomunali”.

Ecco l’indice di vulnerabilità sociale e materiale dei Comuni in provincia di Treviso (fonte Istat):

RISCHIO MEDIO-ALTO: Fonte 100,80 – Paderno del Grappa 100,60 – Cessalto 100,60 – Possagno 99,99 – Cavaso del Tomba 99,93 – Chiarano 99,93 – San Zenone degli Ezzelini 99,61 – Cison di Valmarino 99,51 – Pederobba 99,45 – San Polo di Piave 99,26 – Moriago della Battaglia 99,17 – Vazzola 99,15 – Cornuda 99,14 – Crespano del Grappa 99,07.

RISCHIO MEDIO: Valdobbiadene 98,94 – Ormelle 98,83 – Farra di Soligo 98,82 – Montebelluna 98,71 – Nervesa della Battaglia 98,70 – Asolo 98,58  – Pieve di Soligo 98,58 – Susegana 98,55 – Conegliano 98,47 – Meduna di Livenza 98,47 – Follina 98,36 – Caerano di San Marco 98,34 – Salgareda 98,32 – Spresiano 98,28 – Ponte di Piave 98,28 – Treviso 98,26 – Vedelago 98,23 – Sernaglia della Battaglia 98,23 – Castelfranco Veneto 98,18 – San Pietro di Feletto 98,17 – Orsago 98,10 – Refrontolo 98,10 – Vidor 98,06 – Oderzo 98,03 – Motta di Livenza 98,01 – Maser 98,01.

RISCHIO MEDIO-BASSO: Revine Lago 97,99 – Monfumo 97,96 – Giavera del Montello 97,94 – Fontanelle 97,93 – San Biagio di Callalta 97,91 – Godega di Sant’Urbano 97,89 – Loria 97,86 – Mogliano Veneto 97,68 – Vittorio Veneto 97,63 – Fregona 97,58 – Crocetta del Montello 97,50 – Castello di Godego 97,49 – Istrana 97,49 – Codognè 97,49 – Quinto di Treviso 97,45 – Segusino 97,42 – Villorba 97,40 – Santa Lucia di Piave 97,38 – Gaiarine 97,35 – Cimadolmo 97,21 – Miane 97,19 – Borso del Grappa 97,09 – Cappella Maggiore 97,02.

RISCHIO BASSO: San Fior 96,97 – Gorgo al Monticano 96,96 – Resana 96,93 – Volpago del Montello 96,91 – Silea 96,90 – Preganziol 96,87 – Mareno di Piave 96,86 – Riese Pio X 96,86 – San Vendemiano 96,81 – Paese 96,81 – Trevignano 96,81 – Castelcucco 96,74 – Sarmede 96,72 – Carbonera 96,69 – Tarzo 96,68 – Roncade 96,66 – Mansuè 96,65 – Ponzano Veneto 96,63 – Monastier di Treviso 96,60 – Zero Branco 96,60 – Breda di Piave 96,58 – Altivole 96,51 – Portobuffolè 96,44 – Casier 96,31 – Zenson di Piave 96,26 – Morgano 96,20 – Cordignano 96,19 – Arcade 96,08 – Colle Umberto 96,02 – Maserada sul Piave 95,93 – Casale sul Sile 95,60 – Povegliano 95,45.

(Foto: archivio Qdpnews.it- Istat).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts