Costretta a vivere relegata in una stanza, senza luce e a fare i bisogni dentro un secchio. Vittima delle angherie del fratello con il quale conviveva. Una storia terribile quella che è approdata ieri in tribunale a Treviso, dove si sta celebrando il processo che vede imputato di maltrattamenti un 40enne residente nella zona del Montello.
Secondo l’accusa, l’uomo sarebbe diventato un vero e proprio aguzzino per la sorella per ben 4 anni, dal 2014 al 2018, quando la donna era tornata a vivere nella casa che i genitori avevano lasciato in eredità a entrambi.
A raccontare quell’incubo durato anni è stata la donna che, assistita dall’avvocato Manuela Gajo, si è costituita parte civile. Lo ha fatto davanti al giudice Carlotta Brusegan, raccontando di come, a causa di problemi economici, avesse dovuto chiudere il suo bar e chiedere aiuto al fratello. Era tornata a vivere con lui e all’inizio la convivenza sembrava possibile: “Ma in seguito è cambiato – ha spiegato in aula -. Le liti tra di noi sono diventate frequenti e una volta mi ha spinto violentemente contro il muro”.
Comportamenti che sarebbero diventati presto persecuzione: secondo il racconto della donna, l’uomo le avrebbe impedito di usare l’abitazione, relegandola alla sua stanza da letto. Tanto che la donna aveva dovuto prendere un fornelletto da cucina con il quale si preparava i pasti nella stanza da letto.
Ma era solo l’inizio: l’avrebbe poi costretta a stare al buio tagliando i fili della luce e l’avrebbe anche disturbata, di notte, tenendo lo stereo a tutto volume pur sapendo che la sorella, che nel frattempo aveva trovato un altro lavoro, si alzava molto presto.
Fino all’epilogo, quando le avrebbe impedito di accedere al bagno dell’abitazione: “Mi ha costretto a usare un secchio per i miei bisogni fisiologici” ha spiegato. Una situazione terribile, dalla quale la donna sarebbe scappata solo grazie a un’amica con la quale si è confidata e che l’ha accolta in casa convincendola a denunciare il fratello.
Il processo è appena iniziato e proseguirà nei prossimi mesi con l’ascolto di altre testimonianze di entrambe le parti.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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