Morti dopo il vaccino, se il nesso causa-effetto fosse una nostra costruzione mentale?


L’attenzione sulle vaccinazioni in questo periodo è ovviamente costante e riscuote sempre un grande successo quando viene riportata la notizia di un decesso a seguito della vaccinazione.

È successo anche lo scorso sabato a Villorba, quando una signora novantenne è purtroppo deceduta un’ora dopo la somministrazione del vaccino Pfizer Biontech (vedi articolo).

In tanti si sono dimostrati subito ferocemente convinti della correlazione tra i due avvenimenti, ovvero la somministrazione del vaccino e la morte.

Purtroppo, lo hanno fatto senza lo scrupolo di attendere per lo meno l’autopsia prima di gridare all’ennesima ingiusta morte causata dalle grandi macchinazioni del sistema.

Non è questo però il luogo per dare un giudizio sui vaccini, ciò che a noi interessa è la nostra tensione spontanea a credere che ogni avvenimento sia causato da qualcosa.

Può sembrare assurdo, certo: da sempre siamo portati a credere nel nesso causa-effetto, sia considerando la nostra esperienza quotidiana: “salto il pranzo e la sera ho fame”, che la nostra conoscenza del mondo “piove e il terreno è bagnato” e così via.

Per quanto controintuitivo possa essere, tuttavia, proviamo a pensare che il nesso di causa-effetto sia soltanto una costruzione della nostra mente.

Lo sosteneva David Hume, filosofo inglese del Settecento, secondo il quale la causalità è semplicemente conseguenza dell’abitudine umana ad associare le idee, unico modo che le persone hanno a disposizione per conoscere il mondo. Un mondo che in realtà è dominato da leggi proprie, o che invece potrebbe essere dominato dal caos.

La necessità di una correlazione dipende dal soggetto e non è altro che la nostra capacità di osservare una certa regolarità tra i fenomeni. Secondo Hume, è registrando questa regolarità che ci convinciamo dell’esistenza di un rapporto causa-effetto.

Hume è vissuto quasi trecento anni fa e forse, conoscendo i progressi scientifici attuali, non si sentirebbe più così sicuro della sua critica alla causalità. Questo perché oggi sappiamo che la natura non è regolata da forze che ai tempi di Hume potevano apparire ancora “misteriose”.

Si costituisce invece di una fittissima rete di connessioni impossibili da notare se non con un approccio interdisciplinare e fortemente riflessivo-complesso, per usare il termine esatto e non banale. Un approccio intenzionato a mettere in campo numerosissimi elementi per poter inquadrare in modo chiaro i rapporti causali.

In altre parole, se siamo tutti d’accordo nel dire che non esiste un rapporto causa-effetto nel caso di quella povera signora che il 17 marzo a Taranto è morta investita da un autobus un’ora dopo il vaccino, dovremmo provare a mettere in dubbio anche altri rapporti causali che possono sorgerci spontanei.

E dunque, nel caso delle notizie di cronaca, informarci attraverso diverse e numerosi fonti per arricchire il quadro della situazione prima di formulare una nostra opinione. Senza necessariamente arrivare ai livelli di Hume e negare qualsiasi causalità.

Link utili:
http://www.lachiavedisophia.com/
http://www.lachiavedisophia.com/blog/vaccino-causa-effetto/

(Fonte e foto: La chiave di Sophia).
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