Nell’Alta Marca nasce la filiera “amica”: il marchio di qualità per le eccellenze del territorio

Da Fregona a Valdobbiadene, passando per Vittorio Veneto sono ben 11 tra agriturismi e attività legate al mondo dell’agricoltora che hanno deciso di unirsi al progetto “Amica – La buona filiera dell’Alta Marca”, il piano di valorizzazione dell’area nord della provincia di Treviso.

L’obiettivo è esprimere il valore e la dignità dell’agricoltura dell’area Gal Alta Marca (Gruppo di Azione Locale dell’Alta Marca), rendendo evidente non solo il suo ruolo chiave per la tutela dell’ambiente e del territorio, ma anche delle tradizioni, della salute, della sicurezza alimentare.

E pure dell’equità, dell’accesso al cibo a giusto prezzo, andando ad eliminare qualsiasi intermediazione tra produttore e consumatore, per una filiera corta capace di fare la differenza.

Il progetto “Amica”, ad oggi, unisce 11 tra agriturismi e attività legate all’agricoltura dell’Alta Marca trevigiana: Agricansiglio (Fregona) capofila del progetto; Vitiovitec (Fregona); Agriturismo Moro Barel (Confin di Vittorio Veneto); Panificio Varaschin (Vittorio Veneto); Raviolo d’oro (Vittorio Veneto); Azienda agricola Tomasi (Tarzo); Agriturismo la Dolza (Follina); Agriturismo la rondine e birrificio la Piave (Valdobbiadene); AgriturismO Balcon (Valdobbiadene); Agribirrificio Petrarubla (Pederobba); Tenuta Amadio (Monfumo).

“Un marchio forte come “Amica” ci permette di avere maggior visibilità ma allo stesso tempo più autorevolezza, offrendo le massime garanzie ai consumatori – sottolinea Milo Veronese della Cooperativa Agricansiglio, realtà capofila del progetto – allo stesso tempo, assieme, possiamo essere più forti sul mercato, garantendo massima competitività e allo stesso tempo sfruttando al meglio la comunicazione: è inutile dire che grazie al gruppo i prodotti di questa filera corta saranno maggiormente visibili ai potenziali consumatori“.

A sottolineare le positività della filiera “Amica” anche l’autorevole parere della nutrizionista Damiana Faè: “Il cibo prodotto all’interno di una filiera corta va nella direzione della naturalità: favorisce cioè il nostro organismo, risultato di una evoluzione e di un’alimentazione locale, a trovare quegli stessi prodotti frutto del territorio in cui è nato”.

“È un progetto che crea presupposti importanti – conclude il presidente del GAL Alta Marca Giuseppe Carlet – in un’ottica capace di fare sistema e di creare sinergie fondamentali per il futuro, andando a coronare un percorso iniziato tre anni fa. Come Gal Altamarca posso dire che aver contributo alla nascita della “Filiera Amica” è una soddisfazione enorme”.

(Fonte: Zatagroup).
(Foto: Gal Alta Marca).
Qdpnews.it

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