Nicolò Rocco (Terzo Polo) è l'”enfant prodige” della politica trevigiana: corre per diventare il sindaco più giovane nella storia della città

Nicolò Rocco, 33 anni, punta ad essere il sindaco più giovane della storia di Treviso. Sostenuto da un’unica lista (Azione-Italia Viva-Futura), il candidato del Terzo Polo ha alle spalle dieci anni di esperienza politica come consigliere comunale. 

Diplomato al Liceo classico “Canova” di Treviso e laureato in Scienze Politiche all’Università di Padova (ha conseguito in seguito anche un master tra Londra e Milano), Rocco ha aperto la sua prima società di consulenza a 24 anni, e oggi è partner di una società benefit che aiuta le aziende, e le istituzioni, a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda 2030 dell’Onu. Nel 2017, insieme ad altri amici, ha portato in città il TEDx Treviso, la conferenza americana legata a scienza, cultura e innovazione.

“Le motivazioni che mi hanno spinto a candidarmi risiedono in dieci anni da amministratore, prima in maggioranza (Manildo) e poi in minoranza (Conte) che mi hanno portato a capire che esiste un modo diverso di fare politica. Ci sono tre temi in particolare che mi stanno a cuore: uno è l’inquinamento dell’aria, quindi il tema delle PM10, per le quali servono interventi su caldaie e aree di mitigazione; poi c’è quello che ho definito ‘le solitudini’, che riguarda le persone non autosufficienti e i ragazzi da 0-18 anni. Infine il desiderio più grande è quello di riportare la fascia dai 25 ai 35 anni a scegliere di lavorare e vivere a Treviso, mettendo radici nella nostra città”.

In caso di vittoria elettorale, quali saranno le sue azioni prioritarie nei primi cento giorni di mandato?

“Chiedere al sindaco uscente di collaborare sui dossier del Pnrr, istituire le consulte di quartiere composte da 16 cittadini in cui discutere delle problematiche del quartiere da portare all’amministrazione, e poi creare uno sportello unico socio sanitario rivolto a persone non autosufficienti”.

Cosa prevede il suo programma per rendere Treviso una città “a misura” di giovani?

“Intendiamo lavorare su aspetti molto concreti, in primis l’estensione degli orari delle biblioteche: bisogna che la biblioteca sia aperta anche nelle ore serali e durante il weekend. Treviso deve poi ritrovare la sua vocazione universitaria. Oggi ci sono gli atenei di Padova e Venezia, la sfida sta nel connotare i percorsi delle varie facoltà legandole alle peculiarità di Treviso. Sul fronte dell’offerta culturale siamo particolarmente ambiziosi: vorremmo partire dalla creazione di un auditorium che ora manca in città”. 

Potrebbe citare un personaggio politico di oggi, o del passato, che per lei è fonte di ispirazione?

“Il sindaco di Firenze Giorgio La Pira, una figura politica a cavallo tra politica e santità. Mi ha sempre colpito un aspetto della sua parabola da sindaco: diceva che il sindaco deve occuparsi delle piccole cose e per queste intendeva ad esempio la creazione della centrale del latte per permettere a tanti ragazzi fiorentini nel dopoguerra di nutrirsi. Allo stesso tempo La Pira era l’uomo che, durante la guerra fredda, organizzava gli incontri tra i sindaci russi e quelli occidentali a Firenze perché pensava che i sindaci avessero tanto il mandato di occuparsi delle piccole cose, quanto quello di gettare ponti per costruire la pace nel mondo”.

(Foto: Lista Nicolò Rocco).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts