Nuovo investimento al Ca’ Foncello di Treviso: 2,7 milioni di euro per la diagnosi dei tumori

Una rinnovata e attrezzata area di otto stanze per 20 posti letto in Geriatria (costo della ristrutturazione: 200 mila euro) e una nuova attrezzatura Pet-Ct di ultima generazione per la diagnosi dei tumori, installata nella Medicina Nucleare con un investimento di 2.700.000 euro. Comincia con la presentazione di due importanti realizzazioni il 2018 all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. L’evento si è svolto alla presenza del presidente della giunta regionale Luca Zaia (nella foto sopra, a sinistra), ricevuto dal direttore generale Francesco Benazzi (nella foto sopra, a destra).

Nel reparto trevigiano, diretto dal dottor Massimo Calabrò (nella foto sopra, al centro), è stata completamente ristrutturata una zona delle aree di degenza, estesa 350 metri quadri e comprendente sei stanze grandi e due camere. In precedenza con 44 posti letto, ora l’area riadattata e ammodernata ne ospita complessivamente 28, suddivisi in sei stanze da quattro letti e due da due. L’area, inoltre, è stata rinnovata nei servizi e negli accessori clinici complementari alla degenza, collegata alla climatizzazione centralizzata (fino ad ora era attrezzata solo con attrezzature rimovibili) e dotata di un nuovo impianto per i gas medicali.

Grazie ad una ridistribuzione degli spazi circostanti è stata ampliata e ridefinita anche la sala di lavoro del personale infermieristico e, sul modello degli ambienti ospedalieri nordeuropei, sono state ricavate una camera dedicata alla privacy dei pazienti in fine vita e una in cui i familiari possono, in forma riservata, sostare gli ultimi momenti con la salma del congiunto prima del trasporto.

Treviso medicina nucleare
La Geriatria dell’Ospedale di Teviso ha un totale di 88 posti letto (solo nel 2016 ha accolto oltre 3.000 ricoveri). L’intervento di ristrutturazione è stato programmato nell’ambito della riorganizzazione delle unità operative mediche e ha puntato a fornire un miglior comfort alberghiero ai pazienti oltre che più adeguati spazi di lavoro agli operatori. I lavori conclusi dieci giorni fa sono iniziati lo scorso 23 ottobre.

La Tomografia ad emissione di positroni (Pet) installata nella Medicina nucleare dell’ospedale di Treviso, diretta dal dottor Franco Boccaletto (nella foto, a sinistra), è un sistema diagnostico integrato Pet/Ct. L’acronimo inglese riassume l’utilizzo di una tecnologia ibrida che permette di proiettare sulle immagini rilevate dalla Tac le eventuali alterazioni funzionali rilevate dalla Pet.

L’ambito di utilizzo è rappresentato prevalentemente dalla diagnostica in campo oncologico ma la nuova attrezzatura amplia le possibilità di diagnosi anche in campo neurologico e cardiologico oltre che ottimizzare i piani di trattamento con Radioterapia. La nuova Pet/Tc ha richiesto un investimento complessivo di circa 2,7 milioni di euro, comprendente i costi dell’attrezzatura, la stazione di lavoro per l’acquisizione e la elaborazione delle immagini di elevata qualità, la strumentazione di radioprotezione, il sistema automatico di infusione dei radio farmaci, le opere di adeguamento strutturale e impiantistico dei locali.

Questa modalità di diagnostica, nell’ospedale di Treviso è già presente dal 2010, con un mezzo mobile che garantisce circa 750 esami all’anno. L’acquisizione di ultima generazione consentirà di ridurre i disagi per i pazienti, di completare un percorso diagnostico di eccellenza che troverà completezza con le specialità già presenti nel presidio ospedaliero. Non ultimo, la nuova Pet/Ct consente di dare una risposta più vicina a molti pazienti del territorio grazie ad un aumento delle prestazioni erogabili (negli ultimi anni, circa 550 esami sono stati eseguiti in altri centri). Si stima che si potranno erogare 2.650 indagini (tomoscintigrafie) all’anno così suddivise: 50 miocardiche, 150 cerebrali, 2.450 corporee totali.

(Fonte e foto: Ulss 2).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati