Uno dei detti più famosi è che il cane è il miglior amico dell’uomo e proprio al nostro amico a quattro zampe è dedicata una delle giornate mondiali, fissate nel calendario delle ricorrenze internazionali.
Oggi, sabato 26 agosto, è infatti la Giornata mondiale del cane, istituita nel 2004 negli Stati Uniti da Colleen Paige, scrittrice e appassionata di animali domestici, che scelse proprio questa data perché fu il giorno in cui adottò il suo primo cagnolino.
Un appuntamento che, nel tempo, si diffuse a macchia d’olio dall’America nel resto del mondo, diventando un momento di sensibilizzazione sui temi dell’adozione e dell’abbandono.
Due aspetti sul quale ha fornito un quadro d’insieme Mara Canzian, delegata di Oipa Treviso, una realtà sorta per la prima volta a Lugano nel 1981, oggi presente in 5 continenti e in 61 nazioni, allo scopo di sostenere il mondo degli animali.
“Per quanto riguarda le adozioni di cani, il periodo estivo (specialmente luglio-agosto) è quello in cui ce ne sono meno in assoluto, perché la gente vuole essere libera da responsabilità”, ha raccontato, specificando che l’associazione non è un canile (si occupa anche del mondo felino), ma lavora affidandosi a una rete di pensioni per cani e di famiglie che, per un certo periodo, ospitano i nostri amici a quattro zampe.
“In un anno sono un’ottantina i cani che vengono adottati – ha proseguito – Avvengono anche a seguito di rinunce di proprietà degli animali, dovute al fatto che, ad esempio, i proprietari sono diventati troppo anziani e devono andare in casa di riposo, oppure le famiglie non hanno più la possibilità di poter continuare a tenere il cane, specialmente per problemi economici, che rendono difficile il dover affrontare le spese per le cure veterinarie. La rinuncia di proprietà (questa estate ne abbiamo avute 5) per problemi economici è il caso più frequente“.
“Quando ciò si verifica, facciamo in modo che ci siano meno passaggi possibili per il cane, che potrebbero risultare per lui traumatici – ha chiarito – Mandiamo quindi un modulo dipreaffido alla famiglia intenzionata ad adottare: si tratta di una fase conoscitiva, senza impegno, per capire le abitudini e gli stili di vita”.
Durante la fase di preaffido, la famiglia ha la possibilità di vedere quali sono i cani disponibili, per scegliere quello che potrebbe essere più in linea con le proprie abitudini domestiche.
“Questa è una fase importante, perché consente di fare un quadro generale sulle abitudini di una famiglia, per capire se è pronta, o meno, ad accogliere un cane: una mancata adozione non è un fallimento, però il preaffido consente di evitare che il cane dopo un anno torni indietro – ha specificato – Noi stessi consigliamo quale cane potrebbe essere più adatto allo stile di vita di una famiglia. Nei primi tempi, poi, indichiamo degli educatori, in grado di poter dare dei piccoli accorgimenti e delle regole: anche i cani danno i loro segnali e basta saperli comprendere”.
Durante il periodo estivo c’è chi sceglie di affidare il proprio cane alle pensioni, durante i giorni di vacanza.
“In estate, ma anche durante il periodo natalizio, le pensioni vengono prese d’assalto – ha riferito Mara Canzian – Noi, in primis, cerchiamo delle famiglie che ospitino l’animale e, in alternativa, le pensioni, che hanno invece un costo diverso”.
Ma quali sono le caratteristiche di queste famiglie che accolgono i cani e come ci si può candidare a questa attività?
“Mettiamo degli annunci, dove diciamo cosa abbiamo bisogno. Poi è successo che c’è stato il passaparola tra chi ha già fatto questa esperienza e chi era interessato a farla – la risposta della delegata – Si tratta di famiglie che non se la sentono di adottare un animale, però vogliono mettersi a disposizione e riescono a dare una mano: è molto utile. Noi andiamo a vedere il posto. Una volta fatto questo, diamo in dotazione il cibo, i farmaci e tutte le cure veterinarie necessarie (c’è stato anche chi si è offerto di coprire da sé tutte queste spese)”.
“Purtroppo, tra i problemi che persistono ci sono anche molti abbandoni e cucciolate che vengono date via privatamente, senza che ci sia una profilassi dei cuccioli e un controllo: tutto ciò è una questione di mentalità”, ha concluso.
(Foto: per gentile concessione di una lettrice).
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