Ricorre oggi venerdì 11 febbraio, nel giorno della Beata Vergine Maria di Lourdes, la trentesima Giornata mondiale del malato, voluta da Papa Giovanni Paolo II e istituita nel 1992. Un anniversario particolarmente importante che cade in un periodo ancora segnato dall’emergenza sanitaria, e che vede attiva anche le diocesi nella cura dei malati e delle persone più fragili.
Tra le realtà della Chiesa di Vittorio Veneto è in prima linea in questo àmbito l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, da ottobre scorso guidato per nomina vescovile dal dottor Gian Antonio Dei Tos, già direttore generale dell’ex azienda Ulss 7 di Pieve di Soligo e ai vertici anche di vari dipartimenti dell’Ulss 1 di Belluno.
Dei Tos ricorda come la ricorrenza di oggi sia particolarmente significativa in questo tempo: “La 30esima Giornata del malato ricorre ancora nel dramma della pandemia che in questi due anni ci ha allontanato gli uni dagli altri, ci ha fatto sperimentare il dolore per la perdita dei cari, soprattutto anziani e fragili. Il Covid ha messo in luce che siamo radicalmente vulnerabili, e ci ha costretto a stare da soli, anche nel momento della malattia e della morte”.
“Anche in questa storia di dolore c’è una luce che traspare – prosegue – che è la cura con cui gli operatori sanitari hanno messo a rischio la loro stessa vita per i pazienti. Abbiamo potuto constatare in molte occasioni la grande forza, l’immensa dedizione del personale con turni interminabili, costretti a rinunciare ai riposi e ai momenti legati alle famiglie di appartenenza per dedicarsi all’emergenza sanitaria tuttora in corso. Quella di medici, infermieri e personale sanitario è una grande testimonianza di questa trentesima giornata”.
È collegata all’ufficio della pastorale per la salute, il quale porta avanti una serie di iniziative di carattere formativo, pastorale e liturgico, una commissione diocesana composta da persone che vivono nel mondo della sanità e del sociale, valido strumento per sensibilizzare la comunità rispetto ai temi legati alla fragilità umana.
“La Pastorale della salute interpreta la missione della Chiesa di testimoniare la salvezza, in modo particolare verso chi è malato – conclude il direttore dell’Ufficio diocesano – In fondo vuol dire sostare accanto a chi è fragile per comunicare la testimonianza di Dio, in un’epoca di distanziamento sociale e di oscuramento talvolta dei principi di solidarietà fraterna. Penso che la ricostruzione post-pandemica debba partire innanzitutto dalle relazioni umane, dall’autentico esercizio della misericordia della comunità ‘guarita e sanante’, capace di stare accanto soprattutto agli ultimi, a coloro che stanno soffrendo”.
Tra le iniziative di celebrazione della Giornata del malato, è in programma per oggi venerdì, con la partecipazione dell’Unitalsi, la messa alle 19 (dopo il rosario delle 18.30) nella chiesa di Santa Maria del Piave, presieduta dal vescovo Corrado Pizziolo.
Domenica 13 febbraio la messa in Duomo a Pieve di Soligo alle ore 15, sempre officiata dal presule vittoriese, sarà l’evento diocesano per questa importante ricorrenza, molto sentita nella comunità cristiana.
In Diocesi di Treviso, oggi venerdì alle ore 15.30 il vescovo Michele Tomasi presiederà la celebrazione eucaristica nel santuario trevigiano di “Madona Granda” (Santa Maria Maggiore) in occasione della Giornata mondiale del malato. Saranno presenti l’Unitalsi – con il personale e alcuni malati -, il Centro volontari della sofferenza, i cavalieri dell’Ordine di Malta, e una rappresentanza degli operatori sanitari. Il Vescovo affiderà a Maria tutti i malati e quanti si prendono cura di loro.
(Foto: Diocesi di Treviso).
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