Oltre 1200 bambini alla scoperta della produzione di frutta e verdura. Lezioni nelle fattorie didattiche per iniziativa della Camera di Commercio

Che sapore hanno le more del gelso, albero in via di estinzione, e quante forme può avere l’insalata “vera”, quella che spunta nell’orto senza la confezione per la vendita al supermercato? E come sono fatti dal “vivo” i tacchini, le faraone, i cavalli e i vitelli? I bambini di venti scuole primarie della provincia di Treviso lo hanno potuto scoprire grazie ai progetti “Visite didattiche in presenza” e “Il mio territorio”, proposti dal ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali che ha coinvolto le Camere di Commercio provinciali, tra cui quella di Treviso-Belluno Dolomiti.

L’intento è diffondere tra i giovanissimi la conoscenza delle produzioni agricole locali e di stimolarli a consumare più frutta e verdura, consapevoli di come vengono coltivati e delle loro virtù salutari.

Nell’anno scolastico 2021-2022, per la Regione Veneto, è stata individuata la Camera di commercio trevigiana quale motore del progetto a livello territoriale, in modo da garantire un elevato livello di conoscenza delle produzioni locali, il coinvolgimento delle aziende agricole (che hanno fornito e presentato i prodotti) e gestire l’interazione con le scuole.

L’iniziativa vuol far conoscere ai giovani alunni le eccellenze Dop e Igp, per contrastare l’Italian sounding. Il modo è quello di creare una cultura del buon mangiare, della degustazione, della fonte di produzione, della scelta dei prodotti e del consumo consapevole“, sottolinea Mario Pozza, presidente camerale nel presentare quanto organizzato: 29 visite in 5 fattorie didattiche, con 17 scuole, 138 insegnanti e 1236 scolari.

Queste la aziende agricole che hanno ospitato le lezioni in campo: agriturismo Col Maor di Pederobba, Erba Loca di Breda di Piave, Belmoro di Santa Lucia di Piave, Topinambur di Treviso, Campoverde di Castelfranco Veneto. Le scuole che hanno aderito alle visite didattiche: Antonio Canova (Cornuda); Ferdinando Pascon (Campodipietra di Salgareda); Scuola primaria (Susegana); Prati (Treviso); Angelo Marchesan (Ramon di Loria); Giorgio Collarin (Salgareda); Monte Grappa (Borso del Grappa); Papa Giovanni Paolo I (Bibano di Godega); Anna Frank (Mogliano Veneto); scuola primaria Pianca School (Conegliano); scuola primaria di Villarazzo (Castelfranco Veneto); Madonnina del Grappa (Spineda di Riese); Margherita Sarto Sanson (Riese); Monsignor Bernardi (Poggiana); Don Bosco (Vallà); primaria Aldo Moro (Ponte di Piave); scuola di via Barco (Altivole); scuola elementare paritaria Collegio Canova (Possagno); Andrea Palladio (Maser).

“Il nostro ente ha creduto fermamente nella validità della iniziativa “Il mio territorio”, per aumentare e diffondere la conoscenza della frutta e della verdura, attraverso la degustazione guidata di un prodotto locale Dop e Igp”, dice Romano Tiozzo, segretario generale dell’ente camerale, “Mentre le visite didattiche in presenza hanno fatto conoscere ai bambini, accompagnati dalle insegnanti, i luoghi dove sono prodotti e il processo di lavorazione, per far comprendere soprattutto come si coltivano e quali sono i principi corretti del consumo e della conservazione degli alimenti. La partecipazione al programma “Frutta e verdura nelle scuole” per la realizzazione a livello locale, in cooperazione istituzionale con il Ministero, ha visto un investimento complessivo di 44.500 euro, per le visite didattiche sono stati investiti 21.916,92euro”.

Tra le lezioni frontali, con i titolari delle fattorie didattiche, particolare interesse ha rivestito quella con Elisa Morandin, imprenditrice agricola che tra Santa Lucia di Piave e Susegana, in via Foresto, da un anno ha avviato una piccola azienda agricola, la “Belmoro”, in un antico rustico dei conti Collalto. La missione è di recuperare la memoria della bachicoltura e del gelso, la pianta che per secoli è stata un importante risorsa dell’economia rurale locale.

Nella nostra azienda abbiamo avviato tre percorsi didattici. Uno è quello che porta alla riscoperta del gelso e delle sue more. Le abbiamo fatte assaggiare ai bambini, che non le avevano mai viste, dato che questo albero non viene più coltivato. Noi ne abbiamo un bellissimo esemplare, il bel moro del nome dell’azienda“, dice Morandin, “Abbiamo anche allestito un piccolo museo della bachicoltura, con gli arnesi che utilizzavano i Collalto nell’allevamento dei bachi da seta. Inoltre abbiamo creato il percorso dei frutti dimenticati, che purtroppo sono stati messi a margini dal mercato, come le nespole, le giuggiole, i fichi, la mora del gelso. Un terzo percorso didattico è dedicato alla manualità, con il laboratori per la lavorazzione del legno”.

Il cuore dell’azienda “Belmoro” (che comprende anche un vigneto di 2 ettari) è costituito da 500 piante di melograno, coltivate personalmente da Elisa Morandin, che ha fatto conoscere agli scolari in visita il salutare gusto del succo di melograno, ricco di polifenoli come tutti i frutti rossi.

(Foto: Camera di Commercio Treviso | Belluno).
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