Sono loro la parte più fragile della società, rappresentata per lo più da donne. Si stima che gli anziani soli nel trevigiano siano 70 mila e 855, un terzo uomini e due terzi donne, distribuiti in una Provincia demograficamente policentrica.
Un fronte aperto sul quale lo Spi Cgil di Treviso sta portando avanti un proficuo dialogo con Comuni e Centri di servizi per anziani della Marca, tra prime esperienze di cohousing nel capoluogo e massima attenzione ai servizi comunali domiciliari da gestire anche in modo aggregato.
Spesso vivono da soli in abitazioni inadeguate alle loro esigenze quotidiane, restano per lungo tempo isolati, rischiano incidenti domestici a volte fatali o inabilitanti. Anche nel trevigiano i problemi legati agli anziani soli e troppe volte dimenticati da familiari e parenti si moltiplicano, creando situazioni drammatiche.
In Provincia, secondo i dati elaborati dallo Spi Cgil Veneto, gli ultrasessantacinquenni sono circa 190 mila (189.289), più di un quinto della popolazione (21,4%), e il loro numero è in continua crescita (+20,8% negli ultimi dieci anni).
Una fetta importante della popolazione che include una rilevante quantità di persone sole. Ogni cinque ultrasessantacinquenni, circa due (il 37,7%) sono, appunto, soli, perché nubili/celibi (19.2%), divorziate/i (6,2%), ma soprattutto perché vedove o vedovi (74,6%). Sono loro la parte più fragile della società.
In continuo aumento anche gli ultraottantenni, passati dai 43.722 del 2007 ai 56.399 del 2017 con una crescita del 29%. Un boom che registra un incremento molto elevato degli uomini over 80 (+ 46,2%) ma anche delle donne (+ 21,3%). Mentre, come nel resto d’Italia, i nuovi nati sono in calo, dai 9.176 del 2007 ai 7.193 del 2017 (- 21,6%).
Davanti a questi dati lo Spi Cgil mira a progettare città a misura di anziani. Come? Nell’ultimo anno, il sindacato pensionati della Cgil, insieme alle altre sigle confederali, ha sollevato la questione nella cornice di due convegni tenuti con Casa Fenzi di Conegliano, e altre strutture del territorio, e con Israa di Treviso.
E proprio con quest’ultima importante realtà nel mondo dell’assistenza si sta dialogando per completare e implementare la già avviata esperienza di cohousing ed esportarla anche in altri comuni, così come si stanno sviluppando sempre più anche i servizi domiciliari in convenzione con i Comuni di Treviso e Casier.
Best practice che per lo Spi Cgil provinciale anche gli altri Comuni di territorio dovrebbero adottare, in particolare lì dove il tasso di invecchiamento della popolazione è particolarmente elevato, come nel vittoriese. Dentro il contesto della contrattazione sociale, nello spronare i sindaci a una maggior attenzione sui temi dell’invecchiamento e alla miglior distribuzione della spesa sociale, anche quella destinata come quota capitaria all’Ulss 2, il sindacato pensionati guarda, infatti, a una più stretta connessione e sinergia tra i soggetti coinvolti: tra i Comuni, che dovrebbero gestire le prestazioni in forma associata, i Centri di servizi, veri nodi della rete di assistenza territoriale da supportare e da sviluppare, e la stesa azienda sanitaria.
“Affrontare e prevenire il fenomeno degli anziani soli, dare risposta ai nuovi bisogni degli anziani con servizi puntuali e adeguati, avviare politiche di invecchiamento attivo e promuove positivi stili di vita, nonché pensare città a misura di una popolazione che invecchia è una questione che coinvolge non solo i soggetti deputati all’assistenza, ma anche le istituzioni municipali e tutto il mondo economico del nostro territorio – afferma Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil di Treviso. Ogni cento trevigiani ci sono 8 anziani soli. C’è un nostro familiare, un nostro amico, un collega, che non possiamo dimenticare, che non possiamo abbandonare. Tutti dobbiamo averne cura e tutti dobbiamo farci carico della sua situazione. Come sindacato, a tutti i livelli, stiamo già facendo molto ma molto ancora c’è da fare. Servono amministratori attenti e capaci, risorse, sinergie. Serve andare tutti, insieme, sulla stessa strada”.
(Fonte: Spi Cgil Treviso).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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