Omicidio di Lorenzo, si aggrava la posizione del secondo arrestato. Coltello sospetto inviato al Ris

AGGIORNAMENTO DELLE 19.15: Nel prosieguo delle attività investigative condotte anche nella giornata odierna a riscontro dell’ipotesi finora seguita, i militari dell’Arma della Compagnia di Castelfranco Veneto hanno rinvenuto, all’interno di un fosso in via Pagnana, poco distante dal parcheggio dove sono stati fermati i due arrestati, un coltello da cucina con una lama lunga circa 10 cm. L’oggetto, nascosto dalla vegetazione, è stato individuato grazie all’utilizzo di un metal detector.

Sebbene sul coltello non siano presenti tracce ematiche, il luogo del rinvenimento e le caratteristiche dell’arma lo rendono verosimilmente compatibile con l’aggressione.

Il coltello è stato sequestrato e, su disposizione della Procura della Repubblica, nella persona del Pubblico Ministero dottor Giulio Caprarola, sarà sottoposto ad accertamenti tecnici al RIS di Parma nei prossimi giorni.

Si sono avvalsi nuovamente della facoltà di non rispondere. Ancora bocche cucite, nell’interrogatorio di garanzia svoltosi questa mattina, mercoledì, per i due giovani arrestati a seguito dell’omicidio del 20enne Lorenzo Cristea, avvenuto sabato notte a Castelfranco Veneto.

Anche se una novità, emersa sulla base delle testimonianze rese dalle vittime dell’agguato mortale, c’è: sono cambiati i capi d’imputazione per il 21enne marocchino T.B. (in regola con il permesso di soggiorno in quanto richiedente asilo), a cui ora, visto il suo presunto ruolo attivo nell’accoltellamento avvenuto fuori dal locale Playa Loca, sono stati contestati anche l’omicidio e il tentato omicidio.

Esattamente come per l’altro arrestato, il 19enne R.B. (cittadino italiano), è a sua volta accusato degli stessi reati. Proseguono intanto le indagini dei Carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica della tragedia e far luce su alcuni punti ancora oscuri.

Ad esempio: quella sera come sono arrivati fin lì i due arrestati? Nessun veicolo, riconducibile a loro, è stato trovato sinora. Appare inverosimile che abbiano raggiunto a piedi il locale, che si trova in una zona piuttosto isolata e non agevole da raggiungere.

Altro quesito fondamentale: dopo la prima arma già individuata dagli inquirenti, un coltello di fattura militare su cui sono in corso i rilievi di rito (e da cui si attendono ulteriori risposte), ne esiste una seconda utilizzata per l’agguato fuori dalla discoteca? Per ora è solo un’ipotesi senza riscontri certi, anche se appare probabile.

Di certo sulle modalità dell’aggressione, scaturita per apparenti futili motivi (i primi screzi già all’interno del locale, poi la “cacciata” dei due arrestati e infine l’agguato all’esterno), potrebbe fornire maggiori risposte il video, ora nelle mani degli inquirenti, girato con il cellulare da un testimone che, seppur estraneo ai fatti, ha ripreso l’intera scena.

Decisivo anche l’esito dell’autopsia sulla vittima padovana, atteso nelle prossime ore. Insomma, un puzzle complesso in cui diversi pezzi devono ancora andare al loro posto.

Nel frattempo, almeno una buona notizie c’è: le condizioni del ferito più grave, A.B., 22enne residente a Zero Branco, sono migliorate nelle ultime ore, tanto che il paziente, dalla rianimazione, è stato trasferito in Chirurgia generale.

“Ancora scossi da quanto accaduto, pur non avendo alcun tipo di coinvolgimento nei fatti tristemente accaduti domenica 4 maggio, riteniamo opportuno, nel rispetto della vittima e per sensibilizzare nuovamente i più giovani, di sospendere autonomamente la nostra attività per una riflessione condivisa”. Questo l’annuncio pubblicato ieri, martedì, sui social da parte della direzione e dello staff del Playa Beach Club.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Carabinieri. Video: Alessandro Lanza)
(Articolo e video di proprietà di Dplay Srl)
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