Quattro le coltellate che il diciasettenne Aymen Adda Benameur ha ricevuto da Elia Fiorindi nel tardo pomeriggio di giovedì 11 maggio a Maserada sul Piave: due superficiali e due molto profonde una delle quali ha colpito il cuore causando la morte del giovane.
Due sono state sferrate all’altezza della schiena, una allo stomaco e una sotto l’ascella sinistra raggiungendo il cuore. Anche quella allo stomaco è stata potenzialmente letale vista la sua profondità e vicinanza ad organi vitali, ma a non lasciare scampo al giovane è stata la pugnalata sferrata con un coltello da cucina, che ha raggiunto il cuore.
A confermarlo è l’esito dell’autopsia che nel pomeriggio di ieri mercoledì è stata svolta sul corpo del giovane da parte dell’anatomopatologo Alberto Furlanetto, incaricato dalla Procura di stabilire le cause del decesso del giovane.
Aymen è morto in pochi secondi, molto probabilmente in meno di un minuto, nonostante due amici abbiano provato in tutti i modi a fermare l’emorragia tamponando la ferita con le mani.
Nel frattempo Elia Fiorindi, che poche ore dopo essere stato fermato dai Carabinieri ha reso dichiarazioni spontanee confessando di fatto l’omicidio, rimane in carcere. Il giovane però ha sostenuto di aver colpito il 17enne per difendersi.
I militari dell’Arma, subito dopo l’omicidio, sul luogo del delitto avevano sequestrato il coltello da cucina, un panetto di mezzo etto di hashish, 9 involucri per un peso complessivo di poco meno di nove grammi e 240 euro in contanti.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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