Ospedali sotto pressione per il boom di ricoveri, l’Ulss 2 recupera posti letto per pazienti non critici in case di riposo e strutture sanitarie esterne

Stanze nelle case di riposo e nelle strutture sanitarie territoriali: è necessario trovare nuovi spazi per affrontare il boom di ricoveri, sia per l’epidemia che per le altre patologie.

Il direttore sanitario dell’Ulss 2 Marca trevigiana Stefano Formentini ha presentato il piano di riorganizzazione dei servizi ospedalieri: “Le strutture ospedaliere sono sotto pressione – spiega – Solo lunedì abbiamo avuto 24 ricoveri Covid con accesso in pronto soccorso e 51 non Covid distribuiti nei reparti degli ospedali. Il nostro personale non è impegnato solo in ospedale ma anche nei Covid point per i tamponi e nei centri vaccinali. Abbiamo previsto quindi una riduzione di alcuni servizi e chiesto un supporto di posti letto per pazienti negativizzati in altre strutture esterne”. 

La riorganizzazione ha già previsto la chiusura del day surgery, di ortopedia donne, della riabilitazione di Treviso, la riduzione del reparto di urologia e la trasformazione in reparto Covid dell’ospedale di comunità del Ca’ Foncello. L’obiettivo è evitare nuove riduzioni. 

“Abbiamo ottenuto dal San Camillo di Treviso 66 posti letto per pazienti Covid – spiega Formentini – All’ex Guicciardini di Valdobbiadene sono stati riconvertiti 10 posti per pazienti Covid. Saranno attivati posti per pazienti negativizzati che però non possono rientrare a domicilio per motivi sociali o sanitari nelle Rsa Cesana Malanotti, Oic di Vedelago e Oderzo, Israa di Treviso per un totale di 35 posti letto. Saranno attivati altri 29 posti per pazienti non Covid all’ospedale di comunità di Pederobba e a Casa Fenzi. In questo modo portiamo i pazienti non critici fuori dagli ospedali, consentendo ai nostri operatori di prestare servizio sui nuovi ricoveri che necessitano di cure”.

Una riorganizzazione necessaria per non dover chiudere altri reparti: “Ma tutte le emergenze vengono garantite, percorsi oncologici, materno infantili e urgenti”.

L’Ulss 2 si trova ora in fascia F4 per i ricoveri: se cresceranno di altri 50 passerà in fascia critica F5 e potrebbe comportare la chiusura di interi reparti. Per questo l’aiuto di centri esterni diventa fondamentale.

Il Guicciardini di Valdobbiadene è diventato anche Covid Hotel: ospita 19 persone, una italiana e gli altri stranieri; sono turisti che sono rimasti bloccati nella Marca perché positivi al virus.

Al momento l’Ulss 2 accoglie 324 pazienti Covid, dei quali 37 in terapia intensiva. L’indice Rt sui ricoveri è cresciuto ed è tornato sopra l’1 dopo essere stato inferiore per oltre una settimana, ed è un elemento di rischio.

Questo infatti fa ipotizzare che le ospedalizzazioni possano aumentare nei prossimi giorni, anche alla luce dell’elevato numero di nuovi contagi: a metà gennaio 2021 i ricoveri avevano iniziato un lento calo che invece oggi non si vede.

Il consiglio dell’azienda sanitaria è di vaccinare il maggior numero di persone possibile, soprattutto a seguito della diffusione della variante Omicron (prevalenza del 30%), e di fare la terza dose booster dopo quattro mesi dal completamento del ciclo.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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