“Ho letto con attenzione l’inquietante denuncia della Cgil di Treviso che ha raccolto testimonianze di donne in gravidanza vincitrici di concorso pubblico alle quali sarebbe stato ignominiosamente suggerito di rinunciare all’assunzione. Sono fatti di una tale gravità e inaccettabilità che non possono rimanere nella indeterminatezza: gli autori di tali eventuali nefandezze devono rendere conto del loro operato di fronte all’amministrazione che rappresentano e di fronte alla legge”.
Lo afferma con convinzione il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia (nella foto), in riferimento all’accusa mossa questa settimana dall’organizzazione sindacale trevigiana guidata da segretario Ivan Bernini, in ragione delle numerose segnalazioni ricevute (qui l’articolo).
“La denuncia della Cgil è opportuna, se non doverosa, ma deve andare oltre – prosegue il Governatore del Veneto – e pertanto invito l’organizzazione a fornire ulteriori elementi per favorire l’individuazione di chi si è reso responsabile di questi comportamenti illegittimi. Lo chiedo come presidente della Regione, perché non può rimanere a mezz’aria e avvolta nelle genericità un’accusa che coinvolge, senza specificare quali, tutti gli enti pubblici veneti e le aziende pubbliche che da essi dipendono. Un fenomeno intollerabile, un’onta che non può essere indiscriminatamente spalmata su tutte le amministrazioni”.
“Alla Cgil dico che la mia porta è come sempre aperta per promuovere insieme un’azione finalizzata a combattere l’immoralità negli Enti – è l’invito di Zaia – ed a colpire chi pensa che la maternità possa essere preclusiva al lavoro, per di più con il metodo dell’avvertimento e del ricatto, che evoca scenari mafiosi che vogliamo contrastare con tutte le nostre forze e in ogni situazione”.
“Le pubbliche amministrazioni, inoltre, hanno anche il compito di dare il buon esempio – conclude il presidente regionale – Pertanto è inaccettabile che qualcuno all’interno di esse possa rendersi protagonista di simili episodi odiosi, inducendo a pensare che queste pratiche possano essere la normalità. La maternità va sostenuta e difesa e noi abbiamo il dovere di aiutare le donne che vogliono avere dei figli”.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it