Si è tenuto nei giorni scorsi all’ospedale di Treviso un importante incontro tra i rappresentanti degli oltre cento pediatri di famiglia della Provincia di Treviso, dr. Gianfranco Battaglini, Segretario Provinciale Federazione italiana Medici Pediatri e dr. Sebastiano Rizza, consigliere FIMP, e il dr. Daniele Frezza, Direttore dell’unità operativa di Chirurgia dell’orecchio con il dr. Luca Nicastro del reparto di Otorinolaringoiatria. Nel corso dell’incontro è stato affrontato lo sviluppo, nell’ambito dell’Ulss 2, del progetto pilota sulla gestione dell’otite nel bambino, per la cura e la prevenzione delle complicanze e dei danni uditivi.
Il progetto, nato dalla collaborazione con la FIMP provinciale, prevede uno specifico percorso di formazione con degli incontri di aggiornamento in webinar, la frequenza in piccoli gruppi dell’ambulatorio pediatrico di otochirurgia a Treviso per migliorare le competenze e le sinergie diagnostico-terapeutiche utilizzando l’otoendoscopio, avviandone un suo possibile futuro utilizzo nella rete dei pediatri di libera scelta, anche attraverso l’utilizzo della telemedicina. Il progetto potrà poi prevedere una possibile partecipazione delle unità operative di ORL, Audiologia e Pediatria dell’ambito provinciale per uniformare e standardizzare le procedure.
L’otoendoscopio consente, attraverso una piccola telecamera, di trasmettere al computer le immagini provenienti dall’orecchio del piccolo paziente, ingrandendole enormemente e consentendo così di valutare il timpano, gli ossicini e tutte le anomalie patologiche che non si riescono a visualizzare con l’otoscopio manuale.
Le applicazioni dell’otoendoscopia consentono una potenziale e futura applicazione nel settore della telemedicina per un consulto asincrono tra specialista ORL e Pediatra.
Il progetto si occupa dell’otite media acuta perché essa è una delle patologie più frequenti del bambino fino ai sei anni di età: viene diagnosticata e trattata dal pediatra di libera scelta, con l’adesione alle Linee Guida e protocolli internazionali di cura.
“In alcuni casi – spiegano il dr. Frezza e i colleghi pediatri, dr. Battaglini e dr. Rizza – è necessario avviare una valutazione specialistica ORL, finalizzata ad intercettare le mancate guarigioni o le possibili complicanze evolutive infettive acute, talora gravi, o le complicanze croniche con danni al timpano, ossicini e possibile riduzione della capacità uditiva. Vi sono inoltre delle otiti che non creano dolore e sono legate alla presenza di essudato catarrale nell’orecchio medio, che possono provocare perdita uditiva che se dura molti mesi o anni può alterare lo sviluppo cognitivo e l’apprendimento del bambino, per poi anche in questo caso determinare delle alterazioni del timpano e della funzione dell’orecchio richiedendo anche in questi casi la collaborazione e la formazione congiunta con lo specialista in otorinolaringoiatria che si occupa soprattutto di chirurgia dell’orecchio.”
La collaborazione, già avviata nel 2017, con i pediatri di libera scelta per la gestione delle otiti trova oggi un maggior interesse e attualità dopo la pandemia Covid 19, anche alla luce dell’aumento di incidenza delle otiti medie, cosi come delle altre malattie infettive del bambino, e delle possibili complicanze. Nelle ultime settimane vi è stata la necessità di intervenire per delle complicanze da otite in alcuni bambini, in regime di ricovero in Pediatria del Ca’ Foncello, diretta dal dr Martellossi.
L’ospedale di Treviso ha maturato tutte le competenze sia in ambito diagnostico sia in ambito chirurgico e anestesiologico-rianimatorio per affrontare in sicurezza complessi interventi chirurgici in bimbi piccoli.
(Foto: Ulss 2 Marca Trevigiana).
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