“Pellegrini di speranza”, aperto il Giubileo nelle diocesi con migliaia di persone. Pizziolo: “Conversione e perdono”

Il vescovo Pizziolo, prima di varcare la Porta della Cattedrale

È il giorno delle diocesi: il Giubileo 2025 “Pellegrini di speranza è stato inaugurato ufficialmente nelle sedi di Vittorio Veneto e Treviso – come nel resto d’Italia – nel pomeriggio di domenica 29 dicembre, in un clima di preghiera, gioia e festa per un evento che segnerà la storia della Chiesa e anche dei fedeli del territorio. Tantissime le persone presenti.

Vittorio Veneto, Cattedrale strapiena. Pizziolo: “Pellegrini, ma anche seminatori di speranza”

Dopo un momento di preghiera presieduto dal vescovo ormai dimissionario – lunedì ha compiuto 75 anni – monsignor Corrado Pizziolo e la lettura dell’annuncio del Giubileo con la bolla di indizione “Spes non confundit” (La speranza non delude) di Papa Francesco, la processione è partita dal cortile della scuola Santa Giovanna d’Arco, in via del Fante.

Insieme a tantissimi fedeli, c’erano numerosi sacerdoti e diaconi, la sindaca di Vittorio Veneto Mirella Balliana, la consigliera provinciale Paola Chies. Molte persone attendevano sul sagrato e all’interno della Cattedrale.

Pizziolo ha quindi varcato la porta della chiesa di Ceneda e ha sostato davanti al fonte battesimale, per poi aspergere con l’acqua santa, attraversando la navata, tutti i fedeli. Le presenze – almeno ottocento persone – hanno superato le più rosee aspettative.

Pizziolo davanti al fonte battesimale

“Sono molto sorpreso di questa grandissima presenza, che mi fa molto piacere e per la quale vi ringrazio. Chiedo perdono – ha esordito Pizziolo, sorridendo -: pensavo poteste rimanere tutti seduti, e quindi l’omelia che ho preparato è un po’ lunga”.

Il vescovo ha incentrato la sua riflessione sul senso del pellegrinaggio, uno degli aspetti fondamentali del Giubileo. “È un processo di cammino, conversione, adesione a Cristo, di crescita spirituale in cui consiste la vita cristiana”.

Un momento del pellegrinaggio verso la Cattedrale

“In questo Anno Santo, anche noi siamo chiamati a farci pellegrini – ha proseguito – Il pellegrinaggio non è una gita o un’escursione trekking, non un semplice cammino religioso. È un’esperienza di fede, che comporta la dimensione devozionale e quella penitenziale. Entrambe sono rivolte alla speranza. Speranza, ad esempio, che la misericordia del Signore non si stanchi e offra il perdono di cui abbiamo bisogno”.

“Queste esperienze sono fortemente attuali – ha aggiunto, parlando anche di riconciliazione e indulgenza -. Il senso di colpa non è scomparso: è un’illusione pensare di risolverlo con i farmaci. Abbiamo bisogno della certezza di una rinnovata fiducia e misericordia da parte del Signore”.

“Nell’anno del giubileo siamo chiamati a essere indulgenti, misericordiosi, capaci di perdonare. Questo è il tempo della conversione. Siamo pellegrini di speranza, ma anche seminatori di speranza, perché la abbiamo ricevuta in dono, ed è dono da comunicare e trasmettere”.

Nella diocesi di Vittorio Veneto quella della Cattedrale non sarà l’unica Porta Santa: il vescovo ha scelto delle chiese giubilari per tutto il 2025 e altre “temporanee, legate ad alcuni santi locali.

In tremila a Treviso, Tomasi scrive una nuova lettera pastorale

Alla stessa ora è iniziata la cerimonia di apertura del Giubileo a Treviso. Secondo le fonti diocesane, erano quasi tremila le persone che hanno partecipato, la gran parte partendo dalla chiesa di Sant’Agnese e percorrendo in processione le vie di Treviso, mentre altri attendevano in piazza Duomo.

Un momento della processione. Foto: Diocesi di Treviso

Alcune centinaia di persone si sono fermate in piazza e hanno seguito la messa dal maxischermo. Ha presieduto il rito il vescovo monsignor Michele Tomasi, concelebranti il vescovo emerito di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, e 120 sacerdoti, oltre a 15 diaconi.

Foto Diocesi di Treviso

Per l’occasione del Giubileo monsignor Tomasi ha scritto una sua nuova lettera pastorale e l’ha consegnata alla fine ad alcuni rappresentanti delle istituzioni e delle realtà ecclesiali.

“Lo considero un semplice invito alla riflessione – ha detto Tomasi -, una rilettura di alcune indicazioni del libro del Levitico e del Deuteronomio che culminano nell’istituzione del Giubileo biblico, e delle misure economiche, sociali, religiose e politiche indicate perché il popolo potesse vivere un’autentica fraternità, quotidiana e concreta”.

Foto Diocesi di Treviso

“Ne sottolineo alcuni elementi e principi di fondo, e sviluppo poi una “lettura per l’oggi”, in dialogo con alcuni principi e criteri che sono stati elaborati dal Discorso sociale della Chiesa – ha concluso – Ne consegno ora alcune copie a rappresentanti delle istituzioni civili e della vita multiforme della Chiesa, che ringrazio per l’accoglienza che vorranno concedere alla lettera. All’uscita della Chiesa, dopo la celebrazione, verrà distribuita poi a tutti voi”.

Tomasi con il sindaco Conte e il prefetto Sidoti. Foto Diocesi di Treviso

(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto: Beatrice Zabotti e Diocesi di Treviso)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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