Piazza Vittoria, rimossi i ponteggi dal Palazzo delle Poste. Recuperati i colori originari di una parte della facciata

Novità per i lavori di restauro delle facciate del Palazzo delle Poste in piazza della Vittoria a Treviso: sono stati rimossi da poco i ponteggi del restauro.

I lavori hanno consentito di riportare allo stato originario una parte della facciata, recuperando i colori originari di pietre, intonaci, porte ed infissi in legno. Inquinamento, esposizione alle intemperie, eventi bellici, residui di interventi del passato, danni biologici avevano sporcato e, in qualche caso, danneggiato rivestimenti e decorazioni.

L’intervento realizzato nell’atrio nord-est e quello in programma quest’anno sull’intera facciata consentiranno di riportare allo stato originale le pareti grazie ad un minuzioso lavoro di stuccatura, ritocco cromatico, ricostruzione e consolidamento. Il costo del primo intervento è stato di circa 100 mila euro.

Nelle prossime settimane verranno allestiti i ponteggi per completare il restauro dell’intera parete nord (quella che guarda il monumento alla Vittoria) e dell’altra loggia, che si affaccia su via Bressa e verso l’istituto Riccati.

Lo scorso dicembre era stato presentato l’inizio dei lavori in coincidenza con il 90esimo anniversario dell’inaugurazione dell’edificio, avvenuto nel novembre 1931 alla presenza del re Vittorio Emanuele III giunto in città nell’anniversario della Vittoria per tagliare il nastro del grande monumento ai Caduti e della nuova sede “delle Poste e dei Telegrafi”.

Quando si pensa alle Poste e alla loro storia si pensa subito ai pacchi e alle cartoline, ai vaglia e ai libretti di risparmio. Si pensa a come abbiano contribuito a fare l’Italia e a fare gli italiani, a come abbiano favorito e accompagnato la crescita e lo sviluppo del Paese. Più raramente si pensa al contributo che le Poste hanno dato e continuano a dare alla bellezza del nostro Paese, con i palazzi, con le opere d’arte che vi sono accolte, con le sculture che li adornano e con i preziosi arredi che li contraddistinguono.


(Foto: Poste Italiane).
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