Pioggia di domande al medico dell’anamnesi: la nuova “tattica” che ingolfa l’attività dei Vax Point in provincia di Treviso

Pioggia di domande al medico incaricato dell’anamnesi che precede l’inoculazione del vaccino anti Covid, con conseguenti ritardi nella somministrazione delle dosi alle altre persone in coda.

È una situazione che si sta verificando sempre più spesso, come confermato a mezzo stampa anche dal direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi, nei Vax Point della provincia di Treviso. Ad attuare questa singolare “tattica” sarebbero persone contrarie alla vaccinazione che scelgono di mettersi diligentemente in coda all’accettazione e quando arriva il loro turno al cospetto del medico dell’anamnesi per il (di solito breve) colloquio, obbligatorio prima dell’inoculazione, iniziano a porre una lunga serie di domande al camice bianco seduto davanti a loro, creando così code e ritardi tra le persone che si recano al Vax point semplicemente per essere vaccinate la prima, seconda o terza volta.

Una testimonianza in questo senso riguarda una residente nel coneglianese che ha riferito a Qdpnews.it quanto accadutole ieri venerdì. La donna ha spiegato di essersi recata al centro vaccinale nel Campo Fiera di Godega di Sant’Urbano per ricevere la terza dose di vaccino anti Covid. Tutto è filato liscio fino all’accettazione, o meglio fino al momento di mettersi in fila per parlare con il medico dell’anamnesi, pratica che di solito richiede pochi minuti di attesa (con i volontari sempre attenti a indirizzare le persone dove la coda è minore) e altrettanti di colloquio.

La coneglianese ha tuttavia visto dilatarsi di circa mezz’ora i tempi per il suo colloquio, e di conseguenza per l’inoculazione del vaccino (a cui seguono i 15-20 minuti di “osservazione” post iniezione), e come lei numerose altre persone che erano in fila, perché un presunto “No vax” di circa 50 anni stava ponendo numerosissime domande al medico di turno, il quale non ha potuto fare altro che rispondere puntualmente ad ogni quesito che gli veniva posto. La coneglianese non ha potuto vedere se al termine del lunghissimo dialogo il cinquantenne si sia o meno vaccinato; di certo c’è che l’uomo ha rallentato, e non di poco, le operazioni di somministrazione delle dosi alle persone che lo seguivano.

Una situazione che secondo quanto risulta all’azienda sanitaria si ripeterebbe con una certa frequenza non solo a Godega ma anche negli altri centri vaccinali della Marca, generando non pochi malumori.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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