Martedì scorso, l’assemblea generale della Fiom trevigiana, eletta dai 154 delegati riuniti a congresso e composta da 85 membri, con 72 voti favorevoli, 7 contrari e 2 astenuti (4 assenti) ha riconfermato Enrico Botter alla guida della categoria dei metalmeccanici della Cgil. Oltre all’assemblea generale, i delegati hanno eletto il nuovo direttivo di 55 componenti e la segreteria politica (nella foto sopra la segreteria Fiom con Giacomo Vendrame, terzo da destra, segretario generale Cgil Treviso).
Una riconferma, quella di Botter, in carica dal maggio 2016, che arriva da un percorso congressuale fatto di 179 assemblee di base tenute nelle fabbriche del territorio, con un coinvolgimento di circa 3.200 lavoratori.
La categoria dei metalmeccanici della Cgil sfiora i 7 mila iscritti (dato al 31 dicembre 2017) e conta più di 200 Rsu all’interno delle aziende trevigiane. I 154 delegati, riuniti nelle due giornate congressuali dell’8 e del 9 ottobre all’hotel Le Terrazze di Villorba, hanno eletto il direttivo Fiom di 55 membri e l’assemblea generale di 85, che a sua volta ha votato il segretario generale, con ben 72 preferenze arrivate dagli 81 votanti presenti, nonché i componenti della segreteria (votati coll’89% di preferenze) – Manuel Moretto, Claudia Gava, Abdoulaye Ndiaye e Paolo Chinellato – guidata da Enrico Botter per i prossimi anni.
Un percorso che sigilla la compattezza della Fiom trevigiana e chiude una lunga fase di acceso dibattito interno tra la maggioranza Cgil e quella che fu la minoranza landiniana a Treviso. “Importante – secondo Enrico Botter, segretario generale Fiom Cgil Treviso – aver allargato la segreteria politica anche ai migranti, in una fase in cui proprio la questione migratoria è profondamente strumentalizzata. Ripartiamo dal congresso per rilanciare la nostra azione spinti da alcuni principi chiave: solidarietà, democrazia, diritti, cittadinanza, sviluppo e uguaglianza”.
“A livello territoriale, vista la ripartenza economica e occupazionale – aggiunge Enrico Botter -, è necessario continuare a lavorare sul fronte occupazionale e dell’organizzazione del lavoro, per dare risposta alla precarizzazione. Infatti, anche nel settore metalmeccanico, i contratti a tempo determinato e in somministrazione rappresentano oggi la stragrande maggioranza dei nuovi rapporti di lavoro. Sul fronte salariale poi, l’impegno del sindacato guarda alla redistribuzione della ricchezza che si sta producendo in questa fase positiva”.
“Infine ma non per ultimo – conclude Botter -, le malattie professionali, gli infortuni e gli incidenti mortali confermano quanto sia necessario continuare a lavorare per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
(Fonte e foto: Fiom Cgil Treviso).
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