Presentati i nuovi direttori di Coldiretti Treviso e Consorzio Agrario Treviso-Belluno. Polegato: “Ci prepariamo alle sfide del futuro”

Cambio al vertice in Coldiretti Treviso e Consorzio Agrario Treviso-Belluno. A dirigere la confederazione presieduta da Giorgio Polegato è Giuseppe Satalino, mentre il direttore del Consorzio Agrario è Antonio Maria Ciri.

Il Consorzio – ha detto oggi Giorgio Polegato nel corso della presentazione ufficiale nella sede provinciale di Castagnole di Paese – ha bisogno di una guida di spessore come Ciri, col suo carico di entusiasmo e capacità, per affrontare un mercato sempre più dinamico e competitivo. Si tratta di una struttura molto radicata sul territorio, tutti gli agricoltori trevigiani sono passati dal Consorzio, come clienti o come soci. Nei giorni scorsi abbiamo già incontrato i dirigenti e il personale per ricercare quel gioco di squadra fondamentale per raggiungere ambiziosi obiettivi”.

“Per quanto riguarda Coldiretti – ha proseguito Polegato – Giuseppe Satalino è già sul pezzo e si sa muovere bene. Come numeri e fatturato Coldiretti Treviso è seconda in Italia solo dopo Cuneo”.

Una sfida molto affascinante – ha detto nel suo intervento il nuovo direttore Giuseppe Satalino, che ha anche un’abilitazione da dottore commercialista e, in Coldiretti, una forte esperienza nella consulenza gestionale delle imprese -. Ringrazio per la fiducia accordatami e conto di ripagare portando a casa una serie di risultati”.

Con grandissimo orgoglio affronto questo nuovo incarico – ha detto Antonio Ciri, nuovo direttore del Consorzio Agrario che vanta quasi cento milioni di fatturato fornendo servizi alle imprese agricole -. I consorzi sono il braccio economico dell’agricoltura”.

Tra gli obiettivi che si propone la nuova gestione di Coldiretti il consolidamento delle tematiche sindacali e un ampliamento dei servizi ai soci.

Nel Consorzio Agrario l’età media dei dipendenti è di 38 anni: “Questo consente – sottolinea Ciri – di avere persone che lavorano con entusiasmo e che possono fornire risposte moderne alle sfide che ci attendono per il futuro“.

Treviso si prepara a entrare nel grande progetto presentato dai Consorzi agrari d’Italia (Cai) e da Bonifiche Ferraresi, attraverso l’unione con la più grande realtà imprenditoriale agricola italiana, a cui hanno già partecipato Adriatico (da Foggia a Cesena), Emilia (tutta la fascia emiliana esclusa Piacenza), Tirreno (Maremma) e Sud (Campania e Basilicata).

Il cda di Coldiretti Treviso ha già dato il via libera a partecipare in questa alleanza strategica per realizzare il primo “hub agricolo” italiano (una grande piattaforma agricola nel Ferrarese), che si concretizzerà con l’acquisizione di azioni. Questo porterà nuove risorse per un ulteriore sviluppo del territorio.

“Tra Coldiretti e Consorzio Agrario sarà necessaria la massima sinergia – ha puntualizzato il presidente Polegato -, per dare risposte veloci ed essere punto di riferimento per le nostre 14mila imprese agricole associate presenti sul territorio”.

Si è affrontato anche il tema dell’aumento dei prezzi sui prodotti dell’agricoltura al consumatore finale: “Gli aumenti che si sono verificati in questo periodo di Covid – ha rimarcato Giorgio Polegato – non sono andati a beneficio dei produttori. La filiera è lunga e ad appesantire i prezzi è stata soprattutto la grande distribuzione. In questo periodo, addirittura, alcuni prodotti sono stati venduti sottoprezzo. Per noi si è aperta l’opportunità di scavalcare questa filiera, andando direttamente dal consumatore, portando anche a casa i prodotti, a chilometro zero. Credo che questo resterà anche dopo la pandemia”.

E, intanto, inizia a farsi avanti anche il colosso straniero di Amazon Fresh: “Ci sono stati già dei contatti a livello nazionale – ha detto Giuseppe Satalino -, ma nulla di più. La nostra priorità è alimentare la vendita diretta, attraverso spacci aziendali e i tanti mercati di Campagna Amica ormai aperti ovunque, molti anche rionali. Se non si accorcia la filiera si è succubi della grande distribuzione”.

Si è infine parlato della battaglia, da parte di Coldiretti, contro l’installazione dei cosiddetti pannelli agro-voltaici: “E’ una definizione che non esiste da nessuna parte – ha detto Antonio Ciri -. Sotto i pannelli non si fa agricoltura, è un’affermazione priva di fondamento. Il fotovoltaico viene installato su terreno agricolo perché costa meno, ma si tratta esclusivamente di consumo di suolo. Il mondo avrà sempre più bisogno di cibo, sottraendo terreni all’agricoltura si commetterebbero reati contro le future generazioni”.

(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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