A dire la verità, anche questa volta il verdetto della “corte” era abbastanza scontato: gli ultimi mesi, per il capoluogo della Marca trevigiana, non sono stati semplicissimi, tra disagio giovanile con annessi episodi di violenza, cantieri “di lungo corso” con – a volte – ripercussioni sul traffico, e imprevisti tutt’altro che graditi come il sottopasso della stazione ferroviaria pluriallagato, con buona pace dei pendolari.
E così, pure quest’anno (il 57esimo), ieri giovedì sera nel “Processo aea vecia” inscenato dal Gruppo Folkloristico trevigiano al Ponte Dante, la giuria ha decretato di mandare al rogo la “Contessa, Baronessa, Duchessa, squasi Principessa Marieta”, nella persona del sindaco Mario Conte, presente al tradizionale appuntamento capace di affrontare, ove possibile, con un po’ di leggerezza problemi attuali.







“Il Processo aea Vecia è sempre una meraviglia – ha chiosato, a “udienza” terminata, il primo cittadino -: ringrazio il Magistrato Saltabussoea Tarquinio da Madonna del Soco, la Checca Busona da San Lazaro, l’avvocato Principe del Foro Ildebrando Ugone Imega da Paderno e il cancelliere Lino Pao da Fontane oltre a tutto il Gruppo Folkloristico Trevigiano e a chi, ogni anno (voglio ricordare i gruppi sub), porta avanti una tradizione che ci fa sorridere sui fatti e i misfatti della nostra amata Treviso!”.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto e video: Matteo De Noni)
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