Tutti gli iscritti all’Ordine dei Consulenti del Lavoro si sono mobilitati, tramite gli organismi di rappresentanza, a difesa della categoria dopo le polemiche sorte all’indomani del rinnovo, da parte del Consiglio Nazionale e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dei Protocolli d’intesa sulla legalità, la lotta al lavoro irregolare e all’abusivismo professionale.
Come reazione hanno sottoscritto una lettera in cui “rispediscono al mittente accuse e polemiche politiche in cui non vogliono entrare, ribadendo il loro impegno alla tutela del lavoro etico e regolare”.
A detta degli iscritti le polemiche sono “pretestuose”, “create ad arte” e “intempestive”, visto che “i Protocolli rinnovati vigono senza soluzione di continuità da almeno dieci anni, sottoscritti con Ministri di qualsiasi colore politico perché la cultura della legalità non ha bandiere. Non a caso l’ultimo Protocollo Asseco è stato rinnovato 2 anni fa, nel marzo del 2021, con la partecipazione dell’allora Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e del Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, che nei due anni e mezzo del loro operato non ne hanno modificato i contenuti in virtù del fatto che la collaborazione tra enti di diritto pubblico nasceva per creare circuiti virtuosi di legalità”.
Oltre a rispedire al mittente le accuse, i 26mila consulenti del lavoro, rappresentati dal Consiglio Nazionale e da tutti i Consigli Provinciali dell’Ordine (quello di Treviso è presieduto da Stefano De Vallier), non vogliano che si trascuri “la difesa della reputazione della propria onorabilità, che troverà tutela nelle sedi competenti”.
“Dopo tanti anni di impegno sul fronte della legalità nel mondo del lavoro e di diffusione della cultura del rispetto delle regole – commentano i consulenti del lavoro -, dover leggere le palesi mistificazioni della verità, pubblicate da due sindacati, fa comprendere come a livello nazionale siano in atto azioni politiche e non sindacali. L’ordinamento dei Consulenti del Lavoro, ente di diritto pubblico non economico, è stato e sarà baluardo a difesa del lavoro etico e regolare. Come durante la pandemia, quando 8 milioni di lavoratori hanno percepito i sussidi previsti grazie all’instancabile opera degli stessi professionisti”.
“Oppure come nel contrasto al fenomeno della somministrazione fraudolenta e dei contratti d’appalto illeciti – concludono -, che ha visto i consulenti del lavoro in prima linea nel denunciare gli abusi e sostenere le azioni di vigilanza dell’Ispettorato, al fianco di lavoratori e imprenditori, a difesa del lavoro regolare. Lì c’erano e ci sono i consulenti del lavoro. Arrivare, poi, a contestare i contenuti di protocolli che mirano a sostenere e diffondere il lavoro regolare, il contrasto alla diffusione dei ‘contratti pirata’ e a qualsiasi forma di sfruttamento del lavoro è un ossimoro”.
(Foto: Stefano De Vallier).
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