Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato firmato alle ore 2.30 di questa notte, dopo momenti di grande confusione e smarrimento della popolazione italiana a causa della circolazione della bozza già nella tarda serata di ieri, sabato 7 marzo 2020.
L’aspetto più rilevante del decreto riguarda la previsione di misure differenti per alcune regioni e province italiane. Nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, infatti, i provvedimenti sono più restrittivi.
In questi territori con maggiori restrizioni, compresa la provincia di Treviso, gli spostamenti di persone, in entrata e in uscita ma anche all’interno, vanno evitati fino al prossimo 3 aprile, salvo siano motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Ai soggetti con sintomi da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere nel proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, mentre chi è sottoposto alla quarantena non si potrà assolutamente muovere dalla propria abitazione.
È stata prevista la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e grado, in luoghi pubblici e privati. Gli stessi potranno svolgersi solo all’interno di impianti sportivi a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico.
Chiusi gli impianti sciistici, i musei e altri luoghi della cultura e sospesi tutti gli eventi, in luoghi pubblici o privati, che abbiano carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico (oltre a cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, discoteche ed altri luoghi simili).
Sospesi i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado.
Le attività di ristorazione e bar sono consentite dalle ore 6 alle ore 18 con l’obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.
Sono consentite le altre attività commerciali a condizione che il gestore garantisca un accesso ai locali con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro.
La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari.
Nelle giornate festive e prefestive, però, dovranno essere chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, mentre nei giorni feriali il gestore dovrà comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità della distanza di un metro tra i clienti.
Sospese anche le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, centri culturali, centri sociali e ricreativi.
I cittadini della Provincia di Treviso, che rientra tra i territori per i quali sono state previste le misure più restrittive fino al prossimo 3 aprile, sono tenuti a rispettare quanto indicato nel dpcm.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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