La transizione ecologica, sostenuta dai 60 milioni di euro stanzianti dal Pnrr, deve coinvolgere principalmente il mondo della scuola, dove si forma il futuro del Paese, e gli imprenditori che stanno investendo in nuove produzioni rispettose dell’ambiente.
Con quest’ottica la Camera di Commercio di Treviso – Belluno Dolomiti propone dei bandi riservati alle aziende e alle scuole sul tema della innovazione sociale e dello sviluppo sostenibile. Le iniziative sono state illustrate oggi mercoledì dal presidente camerale Mario Pozza, dal segretario generale Romano Tiozzo e dalla responsabile dell’ente Silvana Manica.
E’ stato organizzato, per il terzo anno consecutivo, il “Premio innovazione sociale e sviluppo sostenibile”, con un investimento di 27 mila euro, dedicato alle società, cooperative sociali e ditte individuali che possono presentare la loro candidatura entro martedì 1° marzo 2022.
L’intento è quello di incentivare il tessuto economico locale a superare le criticità dell’attuale modello di sviluppo economico (lineare), scegliendo percorsi produttivi più virtuosi, abbinati a una visione integrata della sostenibilità, e diffondendo la cultura della responsabilità sociale d’impresa. Verranno premiate imprese delle province di Treviso e Belluno che adottano soluzioni innovative a beneficio della collettività e dell’ambiente.
Nella scorsa edizione erano state premiate la “Free Green Nature” di Colle Umberto, che ha inventato il primo robot al mondo ibrido a guida autonoma per il trattamento di vigneti, con raggi Uv-C senza l’impiego dei fitofarmaci, la “Nemea srl”, artigiani della calzatura di Montebelluna che realizzano pantofole da casa con materiale riciclato, e la cooperativa dell’Alpago “Sviluppo Lavoro e Società onlus” che ha creato un progetto lavorativo con i detenuti.
Ai giovani e alle scuole è indirizzato il concorso di idee “Circolar…Mente”, con un finanziamento camerale di 18 mila euro. La novità di questa edizione è che possono partecipare anche le scuole medie di primo grado e le scuole primarie.
La scadenza per la presentazione della domanda è fissata al 29 aprile, ma alla Camera di Commercio sono già pervenute 15 pre-adesioni. Il concorso di idee, organizzato tramite l’ufficio servizi Csr – Ambiente, punta a stimolare negli studenti, di tutto il percorso formativo scolastico obbligatorio, una riflessione in classe sulla crescita più responsabile e sostenibile anche da parte delle imprese, di cui in futuro saranno soggetti attivi.
I ragazzi dovranno realizzare un prototipo originale (un oggetto utilizzabile, di arredo, design, eccetera) assemblato con materiali di scarto a scelta dei progettisti, provenienti da utenze domestiche e da impianti produttivi. I due concorsi vedono raddoppiare il montepremi per il primo e il secondo classificato.
“Questo concorso conferma l’attenzione della Camera di Commercio verso la scuola”, ha detto nella presentazione il presidente Pozza, che ha voluto nell’occasione toccare anche il tema dell’alternanza scuola – lavoro, divenuto oggetto di polemiche e proteste dopo gli infortuni mortali di cui sono rimasti vittime due studenti che stavano seguendo stage in azienda.
“L’alternanza scuola – lavoro è un sistema che va sicuramente aggiornato, con una maggiore preparazione a monte di docenti, famiglie e imprese”, dice Pozza, “Però non si può buttare via tutto, come qualcuno ha detto di recente, e fare di tutta un’erba un fascio. L’esperienza che stanno facendo in Germania, ad esempio, è molto positiva e l’hanno copiata da noi. Questo sistema ha dato buoni risultati. E’ un’esperienza che considero strategica per il Made in Italy. Siamo senza operai specializzati e senza tecnici nelle aziende. La politica lo deve capire che è un tema da affrontare con serietà“.
Altro aspetto emerso nella presentazione dei premi è il compito assegnato dal Governo alle Camere di Commercio per la gestione della dichiarazione unica dei rifiuti (Mud), con cui vengono raccolti dati per seguire la tracciabilità dei rifiuti. Inoltre l’ente camerale ha aperto un portale dedicato ai sottoprodotti, che fa incontrare le aziende che producono scarti industriali e quelle che li riutilizzano per sviluppare l’economia circolare sul riuso del rifiuto.
(Foto: Mario Pozza – Twitter).
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