Richiesta e costi di legname e pellet alle stelle: “Siamo in overbooking”

L’impennata del prezzo del gas e la sua possibile scarsità per il prossimo inverno ha fatto accrescere la richiesta di legna e pellet, è salito inoltre il loro prezzo. Sono molte le ditte e i privati, residenti sul nostro territorio, che in vista della stagione più fredda tentano di approvvigionarsi di bancali, ma le aziende che li vendono hanno terminato le scorte.

“I prezzi sono diventati proibitivi – ha spiegato Luigino Daniel, titolare di un negozio che prende il suo nome a Ormelle – fino all’anno scorso vendevamo un bancale di legna a 160 euro, oggi la situazione è nettamente cambiata e costano intorno ai 270 euro l’uno a causa della grande richiesta, ma anche dell’aumento dei costi di trasporto e della scarsità della difficoltà a reperire la materia prima. Abbiamo avuto clienti che, stupiti dell’innalzamento dei costi, ci hanno detto di no al momento, ma poi, accortisi che ovunque le cose erano cambiate, sono tornati”.

La maggior parte delle ditte si rifornisce dalla Bosnia, in parte anche da Repubblica Ceca, Slovacchia e Croazia, ma, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, la Russia ha sbarrato i confini con l’Europa, impedendo così di poter fare rifornimento.

“Il 3 giugno ci è arrivata la comunicazione della chiusura delle frontiere – spiega il dirigente del Consorzio Agrario Friuli Venezia Giulia Luca Gottardo – La nostra sede si trova a Basiliano, ma abbiano filiali in moltissime città della regione, tra cui Sacile. Ci arrivano continuamente richieste, ma non riusciamo più a soddisfarle e abbiamo chiuso gli ordini. Fino agli anni scorsi, tra aprile e maggio, i prezzi della legna e del pellet iniziavano a scendere ed erano in molti a fare approvvigionamento, ma adesso non è più così. I costi si sono alzati anche per noi del 40%, impedendoci di proporre i volantini di prima. Abbiamo potuto soddisfare solamente i clienti che si erano prenotati e avevano lasciato un acconto, mentre gli altri, purtroppo, no”.

Man mano che ci arrivavano le richieste noi consegnavamo il materiale nelle case dalla filiale più vicina e chiedevamo un prezzo per il trasporto di 15 euro. Anche questo si è alzato nettamente a causa dell’aumento del gasolio, ma abbiamo assorbito noi i costi per non intaccare, ancora di più, i nostri clienti”.

Per tutti la situazione è dunque critica, ma non si tratta di un problema solo legato alla legna, bensì anche al pellet, che c’è ancora ma in quantità ridotta. “Il costo a tonnellata era di circa 200 euro in passato, oggi si aggira intorno ai 500 – prosegue Daniel – anche di questo i prezzi in estate si abbassavano notevolmente, ma ora avviene il contrario”.

A seguito della tempesta Vaia che nell’ottobre 2018 aveva colpito il Triveneto, le scorte di pellet erano aumentate, in particolare l’anno scorso nel 2021, quando la richiesta era bassa. Il suo valore era dunque diminuito, attualmente invece le persone comprano al volo quello che c’è e accettano l’aumento pur del prezzo pur di ottenerlo.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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