Rilancio Treviso 2022, dal Comune oltre 114 mila euro di contributi a fondo perduto per rinnovare vetrine, illuminazione e dehors

Il Comune di Treviso mette a disposizione 114.800 euro di contributi a fondo perduto, legati al bando Rilancio Treviso 2022, a cui possono accedere commercianti e artigiani che vogliono rinnovare le vetrine, l’illuminazione dei negozi e gli arredi dei dehors. Le domande verranno valutate in ordine di arrivo e dovranno essere presentate entro il 31 dicembre prossimo.

Il contributo a fondo perduto per ogni soggetto richiedente sarà al massimo di 3 mila euro, nel limite della copertura del 50 per cento della spesa sostenuta. Inoltre, con lo stesso Bando Rilancio, il Comune erogherà 10 mila euro ad ogni nuova attività di qualsiasi tipo (escluso bar e ristoranti) che sarà avviata in locali della città sfitti da almeno tre mesi, nel limite massino dell’80 per cento dei costi sostenuti. Dal finanziamento sono escluse alcune categorie merceologiche come sexy shop, negozi di armi, sale scommesse e gioco d’azzardo, rivendite di sigarette elettroniche e cannabis.

“Sono riuscito a trovare le risorse per un provvedimento che vorrei far diventare ripetitivo nel tempo”, ha detto Andrea De Checchi, vicesindaco con delega alle attività produttive, nel presentare la nuova tranche del bando, “Diamo questi contributi a fondo perduto, fino al 50 per cento dell’investimento, per cercare di spingere gli imprenditori ad investire sul front office della loro attività e riqualificare il decoro dell’arredo urbano e dell’elemento estetico. Un contributo di 3 mila euro non è poca cosa per il rifacimento degli arredi del plateatico e dell’illuminazione. In quest’ultimo caso, tra l’altro, nel bando si innesta anche l’aspetto energetico e sostenibile. Chi volesse sostituire la vecchia illuminazione potrà farlo adottando la tecnologia led a basso consumo grazie al contributo”.

Potenzialmente saranno finanziabili 28 attività; il vicesindaco prevede che il bando Rilancio Treviso 2022 potrà mettere in moto circa 169 mila euro di investimenti, da parte dei commercianti e artigiani che fruiranno di questo strumento.

“Stiamo chiedendo agli imprenditori di riqualificare i loro punti vendita, i dehors e le vetrine, perciò anche l’amministrazione deve metterci qualcosa in termini di contributi” prosegue De Checchi. Nel dettaglio il sostegno al rinnovo delle vetrine riguarda cambio di serramenti, illuminazione, manichini ed elementi di arredo, mentre bar e ristoranti che utilizzano un’area esterna potranno acquistare nuovi tavolini, sedie, ombrelloni, paraventi, fioriere eccetera.

Una necessaria rinfrescata dell’attività esterna per la somministrazione di cibo e bevande, visto che molte cose cambieranno per i titolari dei dehors, quando dal gennaio 2023 saranno “esaurite” le deroghe legate all’emergenza Covid-19, emanate dal governo con la normativa nazionale. I plateatici nel centro storico sono spuntati ovunque, tra marciapiedi e portici, vista l’urgenza di far accomodare sempre più clienti all’aperto.

Attualmente il Comune ha in istruttoria 170 domande di plateatici”, sottolinea il vicesindaco, “Con la fine delle deroghe, dal mese di gennaio l’uso del suolo pubblico tornerà ad essere a prezzo pieno. Cercheremo di mantenere il più possibile la città dei plateatici, ma con qualche accorgimento per venire incontro a tutti i residenti e non solo ai commercianti”.

Nel pubblicare il bando, il Comune pensa di offrire una buona opportunità a persone e imprese che vogliono aprire una nuova attività commerciale, artigianale, agroalimentare e di servizio tornando a riempire negozi che sono sfitti da almeno tre mesi, privilegiando quelli che si trovano in aree della città dove maggiormente si concentrano i locali lasciati vuoti. Dal 2019, grazie ai 10 mila euro di contributi comunali, è stata incentivata l’apertura di 43 nuove realtà che hanno ridato vita a locali sfitti, per un totale di 411 mila euro, creando anche nuovi posti di lavoro. La scommessa è che il bando dia ancora più slancio a Treviso, che sta registrando un rinascimento turistico, in modo da fronteggiare la concorrenza dei grandi centro commmerciali.

“Io considero la città il vero agglomerato commerciale che offre, oltre agli acquisti, anche molto di più, ovvero un elemento culturale, gastronomico e di pregio ambientale al turismo di prossimità e a quello di lunga provenienza” conclude De Checchi.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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