Rimane in carcere a Gedda la hostess trevigiana Ilaria De Rosa: due settimane fa l’arresto per uno spinello. Ieri la visita del console italiano

Ilaria De Rosa
Ilaria De Rosa

Cina, Madagascar, Maldive, Cuba, Kenya: il profilo social di Ilaria De Rosa è costellato di foto di luoghi da sogno, quello vissuto da una 23enne letteralmente con il mondo in mano. Il 4 maggio scorso il sogno della giovane si è spezzato improvvisamente, durante un ritrovo fra amici.

Ilaria, originaria di Castelminio di Resana, impegnata come hostess per la compagnia aerea Avion Express, è stata arresta a Gedda, in Arabia Saudita, dalla Polizia di quel Paese per presunta detenzione di stupefacenti: pare nascondesse uno spinello nel reggiseno.

La perquisizione, svoltasi in circostanze ancora poco limpide, sarebbe avvenuta durante una festa a casa di amici in un’area residenziale della città che affaccia sul Mar Rosso. 

Ieri lunedì la giovane, anche grazie al pesante sforzo diplomatico del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha ottenuto il permesso per incontrare il console italiano Leonardo Maria Costa nel carcere alle porte di Gedda dove è attualmente detenuta. Come appreso in seguito alla visita del diplomatico, Ilaria, che si è dichiarata fin da subito innocente, tanto più perché ben consapevole delle pene previste per chi fa uso di droghe e alcool nello Stato arabo, si troverebbe “in buone condizioni fisiche e psicologiche”.

Fino ad ora la Farnesina ha riferito pochi dettagli in merito all’accusa che pende sulla hostess trevigiana. Se si tratti di un’accusa legata alla detenzione, allo spaccio o peggio al traffico di droga ad oggi non è dato a sapersi. Quel che è certo è che la legge islamica in vigore in Arabia Saudita prevede pene severissime, in certi casi la pena di morte, per reati di questo genere.

La macchina diplomatica ora si sta muovendo per dotare Ilaria di legali affiliati al Consolato italiano con l’obiettivo di tirarla fuori dai guai nel più breve tempo possibile. Spetterà agli avvocati fare chiarezza sulla vicenda e in particolare sulle circostanze della perquisizione, che, stando a quanto trapelato fino ad ora, è stata effettuato da agenti in borghese. Pare che nel periodo a ridosso del digiuno sacro del Ramadan i controlli a tappeto della polizia saudita siano comuni nello Stato arabo.

Nel frattempo la famiglia di Ilaria, e in particolare la mamma Marisa Bion, sta vivendo ore di forte apprensione da quell’ultimo contatto telefonico che risale a due settimane fa, a poche ore prima dell’arresto. I familiari, come riportato dall’Ansa, escludono che la giovane abbia mai fatto uso di droghe.

(Foto: Instagram Ilaria De Rosa).
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