Rimborsi ai Comuni, Da Re: “Neanche un euro per Vittorio Veneto e Treviso, il Pd non voleva disturbare il Governo”. Tonon: “È la Lega il partito delle tasse”

Vittorio Veneto e Treviso sono i due maggiori Comuni rimasti esclusi dalla sentenza che ha destinato 24 milioni di euro degli arretrati del Fondo di Solidarietà, andati invece ad altri 44 Comuni che avevano fatto in quel tempo, parliamo del 2015, ricorso legale per avere le loro quote.

E scattano le accuse. La più pesante arriva dall’ex sindaco vittoriese ed attuale europarlamentare Gianantonio Da Re, secondo cui si è profilata una situazione scandalosa: “Un danno enorme per i cittadini di Vittorio Veneto e di Treviso – ha affermato in una nota -. I due Comuni resteranno a bocca asciutta e non si vedranno restituire nemmeno un euro degli arretrati del riparto del Fondo di solidarietà 2015 varato dal governo di sinistra semplicemente perché le amministrazioni comunali di allora non ne fecero richiesta”.

La sentenza di ieri, per la quale ha cantato vittoria anche l’Associazione dei comuni della Marca Trevigiana, in effetti è storica per il Veneto e lo conferma Da Re. “Lo Stato centrale è stato condannato ed ha 4 mesi di tempo per pagare 24 milioni a 44 Comuni di Marca – sostiene -. Purtroppo a Vittorio Veneto ed a Treviso non verrà restituita alcuna risorsa da Roma perché i sindaci di allora, Roberto Tonon e Giovanni Manildo, entrambi del Partito Democratico, per non “disturbare” i compagni al governo non fecero domanda e quindi nemmeno impugnarono il provvedimento del Consiglio dei Ministri avviando un’azione legale. I democratici di Vittorio Veneto non vollero fare un torto al Pd al governo ma lo fecero alla comunità”.

“A nulla – continua l’europarlamentare – servirono le richieste e le proteste di allora, mie e dell’attuale vicesindaco Posocco, come opposizione in consiglio comunale. Lo stesso accadde a Treviso. Oggi ci troviamo con diversi milioni di euro in meno per i cittadini. Denaro che sarebbe servito per nuove opere, per le manutenzioni, destinato al commercio, alla cultura, allo sport”.

“Alla Lega, partito delle tasse – ribatte Tonon, chiamato in causa – rispondo che l’attuale amministrazione leghista da lui (Da Re, ndr) appoggiata e sostenuta, con l’aumento delle tasse come l’Imu in un solo anno chiede ai propri cittadini molto di più di quello che teoricamente il Comune potrebbe non avere incassato: in 5 anni di amministrazione Miatto e Da Re sono circa 9 milioni di euro che la Lega sfila in più dalle tasche dei cittadini rispetto a prima. E la stessa cosa è avvenuta anche con la precedente amministrazione Scottà. Da Re ha votato sia i derivati sia l’aumento delle tasse ai vittoriesi”.

A riscaldare l’ambiente vittoriese, già alle prese con la cappa di caldo estivo, si innesca una ulteriore polemica che alimenterà il già agitato dibattito politico in città.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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