La vittoria al Consiglio di Stato per 44 Comuni trevigiani, che si vedranno restituire 24 milioni di euro versati nel Fondo di solidarietà, scatena piccole guerre nei Comuni che invece non hanno partecipato alla causa collettiva e che, quindi, non avranno alcun risarcimento.
È la Lega a puntare il dito con l’europarlamentare Gianantonio Da Re, sindaco di Vittorio Veneto fino al 2014, e il capogruppo in consiglio comunale a Treviso Riccardo Barbisan.
Quando nel 2015 la vertenza è stata avviata dai 44 municipi, Vittorio Veneto e Treviso erano guidati dal Pd, rispettivamente da Roberto Tonon e Giovanni Manildo, e se ne tennero alla larga.
Il rimborso è stimato dai leghisti in circa 1,7 milioni per Vittorio Veneto e 8 milioni di Treviso: soldi che quindi non arriveranno.
Barbisan ci è andato giù pesante (spalleggiato dal sindaco Mario Conte) e su Facebook ha duramente contestato le scelte dell’amministrazione dell’epoca: “Nel 2015 l’allora sindaco di Treviso Manildo non avviò il ricorso contro lo Stato perché il Pd di Treviso non voleva dare fastidio al PD di Governo. ‘Tanto non li prenderemo mai’ fu la risposta dell’assessore dell’epoca”.
“Nulla di più sbagliato – prosegue – La scelta di non ricorrere contro il Governo fu dettata da ragioni politiche e non criteri tecnici. A poco valsero le nostre richieste in consiglio comunale all’epoca. Lo stesso accadde a Vittorio Veneto. Oggi ci troviamo con 8-9 milioni di euro in meno per i cittadini trevigiani. Aver penalizzato i cittadini per lisciare il pelo ai potenti dell’epoca non è tanto e solo una questione di incapacità ma una gigantesca questione morale su cui i cittadini nel 2018 hanno già dato il loro verdetto”.
A Barbisan ha risposto l’allora assessore Alessandra Gazzola, del Pd: “Nel merito, la contrapposizione giudiziaria tra le diverse istituzioni della Repubblica è sempre una sconfitta in uno Stato democratico. A maggior ragione in questo caso, in cui tutto si risolve in una tardiva guerra tra poveri: alcuni Comuni devono, a distanza di 6 anni, restituire delle somme (che ovviamente avranno già ampiamente speso!) a favore di altri Comuni. Ma la norma che ha determinato tali conteggi resta immutata: non mi sembra un risultato di cui andare particolarmente fieri, né molto lungimirante”.
“Detto ciò, credo che l’attuale amministrazione dovrebbe avere il pudore di tacere – continua – vista l’eredità milionaria ricevuta dalla giunta Manildo, oltre ai numerosi progetti completati e finanziati che si è trovata sul tavolo, opere che l’attuale amministrazione ha solo saputo rallentare, tanto che in buona parte, a distanza di 3 anni dal loro insediamento, non sono state ancora completate”.
E aggiunge una postilla: “Credo che Barbisan, quanto a soldi pubblici, dovrebbe avere la decenza di tacere”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it